Anche le storie più belle, prima o poi, finiscono. Dodici anni non si dimenticano, anche perché in tutto questo tempo si è scritto insieme la storia della società. Della Pro Calcio Tor Sapienza nello specifico, con cui ha vestito la fascia di capitano diventandone un simbolo sin dall'inizio. Una lunga storia d'amore condita da tantissime emozioni condivise, l'uno al fianco dell'altra. Ma ora, come intuito, è arrivato il tempo dei saluti, di quel distacco doloroso ma che non sarà mai fino in fondo definitivo; un passato del genere non potrà mai essere cancellato. Edoardo Santori ha salutato ufficialmente i gialloverdi con una lunga lettera sui social, che riprendiamo integralmente.
Eccoci qua. È arrivato il momento che pensavo non arrivasse mai. Mi ci sono voluti un pò di giorni per metabolizzare il tutto, forse perché non ero sicuro di come mettere insieme le tante emozioni vissute durante tutto questo percorso o forse perché è impossibile trovare le parole adatte per salutare. Parto dalla fine dicendo che lascio dei ragazzi fantastici, alcuni dei quali prima di essere compagni sono e restano amici. Chi non vive uno spogliatoio non potrà mai capirlo, questo non è solo un gioco ed io posso solo che ringraziarvi per essermi stati vicini nel momento più difficile. Anche da lontano, io farò sempre il tifo per voi, perché lo meritate e perché so quanti sacrifici e dedizione ci sono dietro tutto questo. Voglio ringraziare tutta la famiglia Armeni per avermi supportato e sopportato per 12 anni e per avermi dato l’opportunità di rappresentarla. 12 anni, quasi la metà della mia vita passati là e nulla e nessuno potrà mai cancellarli. Mi avete accolto che ero un bambino senza barba e me ne vado oggi da uomo e padre di famiglia. Ho tanti difetti ma la cosa certa è che sono sempre stato me stesso, nel bene e nel male. In tutti questi anni sono passati centinaia di ragazzi e quello che ho sempre cercato di trasmettere è quel senso di appartenenza e compattezza che ci ha contraddistinto. Ho sempre dato tutto me stesso, a volte anche più di quello che io stesso potessi immaginare, e spero di aver lasciato un pezzettino di me ad ogni singola persona che ho incontrato durante questo percorso. Io non dimenticherò nulla e nessuno di questo percorso, perché tutto e tutti hanno contribuito a rendermi l’uomo che sono oggi. Ci sarebbero veramente tante, troppe cose da ricordare, ed oggi certamente non basterebbe una lettera per raccontarle. Quindi decido di salutarvi con una frase che credo sia la più rappresentativa di tutto questo percorso: OGGI È L’ALBA DI UN SOGNO. Quel sogno il 5 maggio 2019 è diventato realtà e questa data sarà per sempre impressa dentro di me e scolpita lì, sulla mia pelle. Grazie per questo viaggio bellissimo. Sono fiero ed orgoglioso di essere stato il vostro Capitano. Mi mancherete. Vi porterò sempre dentro al cuore.
Edoardo Santori
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