L'intervista

Cassioli: "Nettuno? Garanzie venute meno, se oggi hanno una rosa lo devono a me"

Da ormai diverse settimane Cristian Cassioli non è più l'allenatore del Nettuno. Il tecnico ha salutato i verdazzurri a fine febbraio scorso per propria volontà e almeno per il restante campionato dovrà per forza rimanere ai box. Ma intanto, la preparazione professionale prosegue e gli obiettivi non mancano di certo.

Buongiorno mister, l'ultima esperienza è stata breve ma intensa. Come ti senti adesso?

"Sto ricaricando le pile. Mi sto dedicando interamente al mio lavoro per il quale ho dei nuovi progetti. Seguo comunque il campionato di Eccellenza, tutti e due i gironi, con grande interesse. Non disdegno studiare e seguire da vicino gli allenamenti delle società che ho qui in zona. Ho chiesto ad alcuni direttori di poter assistere alle sedute, come ad esempio di Gaeta e Atletico Pontinia, per cercare di migliorare la mia crescita".

Il capitolo Nettuno non è stato semplice. Cosa ti ha spinto a lasciare?

"Ero arrivato con molto entusiasmo, consapevole delle difficoltà già esistenti, ma davvero con tanti stimoli. Mi erano stati garantiti due giocatori Over, uno in difesa e uno in attacco, più un classe 2005 di cui avrei avuto bisogno. Ma purtroppo questi innesti non sono stati fatti, anzi mi è stato detto che dovevamo sfoltire la rosa con 4-5 elementi. Allora mi sono dovuto impegnare direttamente io, in prima persona, nel portare a Nettuno giocatori a costo zero. La società non ne ha preso neanche uno e se oggi il Nettuno ha una rosa per portare a termine il campionato lo deve al sottoscritto. Onestamente dispiace molto per i ragazzi che in un certo senso si sono sentiti traditi da me, ma io compromessi non ne faccio. Dispiace anche per il Presidente Emanuele Lalli, l'unica persona che ci ha messo del suo e che ha mantenuto la parola nei miei confronti". 

Il Nettuno riuscirà a salvarsi?

"Mi auguro che i ragazzi raggiungano i play out e che lo scarto per disputarli non sia superiore agli otto punti, anche se oggettivamente è molto complicato". 

Nel girone B quale potrebbero essere i pronostici finali?

"In chiave primi posti, vedo l'Unipomezia favorita per la vittoria e il Terracina per il secondo. Soprattutto quest'ultima si giocherà tanto nella prossima gara contro la Lodigiani. Sarà un turno che potrà dire tantissimo. Riguardo invece la corsa salvezza, a Centro Sportivo Primavera e Monte San Biagio manca poco e credo che ce la faranno. C'è da vedere cosa farà l'Atletico Pontinia con il ritorno di Gesmundo, gli altri tre posti credo siano delle squadre che li occupano attualmente anche se potrà cambiare l'ordine".

Per il prossimo anno c'è stata già qualche chiamata?

"In questo periodo penso sia prematuro ricevere offerte, anche perché tutte le società sono impegnate nel raggiungere il proprio obiettivo. Quello che però mi auguro, è di poter lavorare in un ambiente prima di tutto sano, cosa che non è successa nelle ultime due esperienze, con un incarico dall'inizio e con un minimo di organizzazione, a livello di rosa e materiali". 

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