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L'intervista

Mauro Pernarella esclusivo: il tecnico si racconta al Terracina

Dai primi anni da giocatore delle Tigri all'attuale esperienza come allenatore. Nel mezzo tanti aneddoti e retroscena 

03 Aprile 2024

Pernarella

Mauro Pernarella (foto ©Gazzetta Regionale)

Dai primi anni da giocatore del Terracina al recente successo in Coppa Italia sulla panchina dei Tigrotti. Mauro Pernarella si è raccontato in esclusiva sui canali social del club biancoceleste, da cui riprendiamo qualche stralcio.

Sulla prima esperienza in biancoceleste da calciatore "Il primo anno che giocai in prima squadra a Terracina vincemmo subito il campionato. Avevo 17 anni e i grandi mi hanno coccolato molto, mi sono trovato benissimo. Durante la settimana lo stadio era aperto e c'era sempre tanta gente. Sono contento ed orgoglioso di sedere oggi su questa panchina. Mi sento terracinese al 100%. Spero di dimostrare insieme alla città di poter valere categorie importanti".

Su Mario Colavolpe "Sor Mario Colavolpe, come lo chiamavamo, era il maestro che ci insegnava come si calciava e come si stoppava. Ha imparato tantissimo a molti giovani. E' stato un uomo eccezionale".

Sul professionismo "A Latina feci il professionista per la prima volta. L'anno successivo andai a Siena vivendola lontano da casa. Ricordo le amichevoli contro Maradona, Falcao e Pioli. In particolare, al Tardini mi marcava Pioli ed io feci un gran gol, ma soprattutto non mi prendeva mai. Quel giorno mi avvicinò il direttore sportivo Sogliano chiedendomi la mia procura ma io gli risposi male, non colsi quell'occasione e se potessi tornare indietro la prenderei al volo". 

I primi anni da allenatore "Subentrai da secondo a Jorge Tita quando c'era il Presidente Sciscione, al quale ho detto subito di sì raggiungendo l'obiettivo. Da Whashington Parisio ho preso sicuramente qualcosa, era un personaggio eccezionale, così come Santarini da cui ho ereditato soprattutto la tranquillità. I primi anni ero attento anche alle virgole, adesso ragiono un po' di più, l'esperienza ti aiuta tantissimo".

Sull'esperienza attuale al Terracina "Vincere a Terracina è indescrivibile, soprattutto perché una Coppa qui non si era mai vinta. Le aspettative ad oggi sono assolutamente rispettate. Avevamo dall'inizio un'ottima squadra per vincere il campionato, poi abbiamo deciso di puntare anche sulla Coppa con una rosa anche abbastanza vasta. A dicembre, con l'arrivo del direttore Germano abbiamo fatto un paio di accorgimenti tattici e ci siamo avvicinati alla vetta, conquistandola anche. Adesso, con due punti dall'Unipomezia a 5 giornate dalla fine, niente è scontato e noi ce le giocheremo al massimo. I tifosi saranno l'ingrediente che non potrà mancare. Arrivare in D col Terracina è ad oggi il mio sogno più grande".

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