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dopo gara
15 Dicembre 2025
Giuseppe Iacomini (foto ©Astrea)
Nelle ultime sette gare sei risultati utili positivi per l’Astrea che, ora, può guardare al prosieguo del campionato con un filo di serenità in più. A parlarci del momento e, del nuovo corso dei ministeriali, il noto direttore del club romano Peppe Iacomini. "Non eravamo partiti bene. Però, io ho riposto con fermezza, un’autorevole fiducia nel gruppo squadra. Conosco molto bene poi il nostro tecnico Stefano Del Canuto. Ero abbastanza certo che avremmo fatto il nostro percorso con una certa disinvoltura e ciò, effettivamente, sta avvenendo". La vittoria sul Rieti rappresenta un cammeo di cui vantarsi, ma l’Astrea è soprattutto un gruppo solido, tosto, che non teme le avversità ma anzi, si esalta dinanzi alle sfide sulla carta tecnicamente più ardue. "Il nostro spirito è battagliero. La squadra è stata allestita tenendo fede ai principi che caratterizzano il nostro club anche nelle sue attività extra sportive. Ci tengo a sottolineare che non è nel nostro stile cercare situazioni diciamo conflittuali all’interno di una partita di calcio ma è chiaro che se siamo coinvolti non ci tiriamo di sicuro indietro. Ogni tipo di tensione che si genera all’interno del terreno di gioco al triplice fischio, secondo il mio pensiero, deve finire. C’è questa ossessiva ricerca ad un alibi nel dopo gara o ad un capro espiatorio e, per me, questo non è sano. Chi lavora al mio fianco sa che sono contrario a queste cose. Adattarsi è il modo migliore per vivere tutto nella giusta misura". Parole lineari, per una filosofia che Iacomini cerca, con enfasi, umilmente di divulgare. "Sì, perché ad esempio non capisco gli ex giocatori, ora allenatori o dirigenti che si avventurano in dichiarazioni, a mio modo di vedere inopportune. Parliamo di personaggi che hanno talvolta giocato a calcio anche a certi livelli. Rimango sconcertato. Capisco che la visibilità nel mondo moderno è estremamente importante ma, certe volte, si cade davvero nel ridicolo, onestamente". Battuta finale sul mondo Astrea e su cosa può riservarci, d’ora in poi, questo campionato. "L’Astrea è davvero una bella realtà. Siamo una sorta di famiglia; c’è lecita soddisfazione in tutto ciò che stiamo producendo, in termini non solo di risultati sportivi. Per quanto riguarda il campionato è avvincente. A me personalmente piacciono molto le squadre che non ostentano e che hanno una forte identità, un po’ come siamo noi, alla fine".
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