Dagli spalti un papà al figlio: "Quando impari a cascare?"

Un giorno qualcuno inventerà una Gazzetta Regionale con le cronache dettagliate di quello che succede sulle tribune: quel giorno saranno cavoli vostri...

Cari genitori, che con amore e sacrificio accompagnate i vostri figli agli allenamenti e alla partita: dimenticatevi di loro per 70, 80 o 90 minuti. Lasciateli divertire, sfogare. Lasciateli anche perdere e sbagliare. Gioite con loro per una vittoria, abbracciateli dopo una sconfitta. Aiutateli se hanno commesso un errore. E ricordatevi di dar loro sempre il buon esempio. Perché quando insultate l'arbitro o criticate l'allenatore i vostri figli vi ascoltano. E se vi picchiate fra di voi, peggio: va a finire che vi imitano.

A te, caro papà che in un sabato pomeriggio di marzo, durante una gara del campionato regionale in cui in palio non c'è niente, hai rimproverato tuo figlio 17enne perché "non è capace a simulare": quando il tuo ragazzo diventerà un giocatore di Serie A, con prestigiosi trofei da vincere e contratti milionari da firmare, quali consigli dispenserai? Lo inviterai a vendersi le partite o ad ammazzare qualcuno?...

Noi che raccontiamo questo sport ogni giorno e lo respiriamo tutti i week end sul campo, possiamo affermare con certezza che in una partita di calcio giovanile gli episodi più spiacevoli accadono quasi sempre sugli spalti. Tuttavia, con un po' di impegno da parte di tutti, le cose possono migliorare: giocatori, arbitri, genitori e giornalisti avranno sempre qualcosa da imparare.

Cari ragazzi, nessuno inventerà mai una Gazzetta Regionale delle tribune, era solo un tentativo per mettere in riga mamma e papà. Tranquilli: i protagonisti continuerete ad essere voi, i vostri gol, le vostre parate e i vostri sogni. Ci vediamo in campo!