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L'intervista

Fortitudo, Valente: "Amarezza sì, ma anche speranza"

Il direttore della Fortitudo descrive le sue sensazioni; c'è fiducia nei confronti dell'Atletico Torrenova

23 Giugno 2017

Giovanni Valente

Giovanni Valente

Giovanni Valente

In un misto di sensazioni contrastanti, fra l'amarezza per un iter burocratico sostanzialmente bloccato, e la fiducia nei confronti del lascito all'Atletico Torrenova, così Giovanni Valente racconta gli ultimi accadimenti. “Abbiamo preso la decisione di chiudere l'impianto del San Tarcisio, purtroppo il Comune ci ha portato allo stremo. Ci siamo guardati attorno però: non volevamo far morire quanto costruito con la Fortitudo. Abbiamo avuto la fortuna di incrociare le strade con l'Atletico Torrenova e con loro è nata una sinergia, un'unione di intenti che mi fa ben sperare. Secondo me cureranno nel migliore dei modi l'eredità della Fortitudo, vedo in loro lo stesso entusiasmo che animava me agli inizi.” Il nome Fortitudo non scomparirà. Se i titoli verranno difesi dall'Atletico Torrenova, il nome resterà comunque nel tessuto calcistico regionale, legato all'attività di base: “In prima persona tornerò ad occuparmi con entusiasmo della scuola calcio a San Giovanni che, fra l'altro, dal prossimo anno sarà affiliata alla Roma.” Come dicevamo, sensazioni contrastanti convivono ora in Giovanni Valente: “Da una parte c'è l'amarezza per questo blocco dell'amministrazione. Il mancato rinnovo della concessione, che attendiamo da anni, è un problema purtroppo diffuso, nel nostro caso particolarmente estremo. Ora come ora il rammarico per questa realtà prevale in me. D'altra parte c'è la sicurezza che l'Atletico Torrenova curerà i frutti del nostro lavoro con serietà e passione.”

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