scuola calcio
L' Empire e le regole. Gabriele: “Ma il pressing non era vietato?”
Il presidente della società biancoverde fa il punto sulla Scuola Calcio ed una pratica che troppo spesso vede sui campi da parte degli avversari
La scuola calcio è da sempre il luogo in cui il divertimento la fa da padrone. I bambini imparano giocando e le regole che vengono date loro sono quelle del rispetto dell'avversario e del gioco, oltre a quelle base del gioco del calcio. Tra queste c'è anche quella di non andare in pressing sui giocatori avversari, ma di lasciare uno spazio per giocare. Appunto. Il presidente dell'Empire Daniele Gabriele, di calcio se ne intende ed è particolarmente sensibile e vigile proprio sui temi dei più piccoli. “Troppo spesso vedo squadre che non pensano alla scuola calcio come la vediamo noi all'Empire – esordisce – perché troppo spesso si punta al risultato. Una testimonianza di questa cosa? Il pressing sugli avversari. E' un tipo di azione che dal regolamento viene vietata. Ai ragazzi, a seconda delle fasce d'età, devono essere lasciati, per regolamento, dei metri per sviluppare l'azione. Invece in alcuni casi i miei ragazzi vengono subito pressati dall'avversario. Ad alcuni tecnici ho chiesto delucidazioni guardando questa pratica e loro mi hanno chiesto scusa prima di non riproporla. Il problema non è chiedere scusa a me, ma rispettare le regole, altrimenti facciamo partite in cui ci sono squadre che stravincono con tanti gol e facciamo contenti i genitori. Ma questo non porta alla crescita dei ragazzi, che in questa fase della vita devono apprendere come si calcia e come si gioca. E' un problema essenzialmente di cultura calcistica, molto diversa dagli altri paesi. Ho avuto la fortuna di vedere diverse realtà estere ed ho apprezzato il modo in cui si fa calcio permettendo ai giovani di imparare davvero come calciare la palla e come gestirla. Il gesto tecnico è fondamentale e spesso qui in Italia ce lo dimentichiamo. L'Islanda, il Belgio, per non parlare di Spagna e Germania, sono paese calcisticamente più evoluti ed è per questo che anche le loro nazionali hanno avuto delle evoluzioni così positive”.