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L'intervista
24 Aprile 2020
Empire, Rosario Caruso
Un contatto continuo, grazie alla tecnologia e alle videochat. Questa è la filosofia che il tecnico dell'Empire Rosario Caruso sta portando avanti con i suoi ragazzi delle categorie Esordienti e Pulcini: “Ci sentiamo tramite Skype tre volte a settimana per fare insieme delle sedute di allenamento attraverso il metodo Coerver Coaching, che ci permette di lavorare anche in spazi stretti. Poi basta qualche bottiglietta d'acqua o un manico di scopa per sostituire gli attrezzi che si usano solitamente al campo”. Il gioco non si ferma qui, perché mister Caruso, programmatore informatico di professione, va oltre: “Ho dato loro anche dei giochi da poter usare insieme quali battaglia navale, tris e gioco dell'oca. Insomma tutte attività che possono alleggerire l'attesa e tenere comunque impegnati i bambini”. Di pari passo a quello con i ragazzi va anche il rapporto con i genitori: “Anche con loro ci sentiamo spesso e parliamo di come vanno le cose. E' chiaro che le problematiche sono le stesse per tutti. Per dei giovani è difficile stare a casa e la noia si fa sentire. Fino all'età di 11-12 anni, un bambino ha l'energia equivalente ad una camminata di 3 km. In casa non riescono a scaricarla e quindi hanno un accumulo che, assieme alla noia e alla mancanza del contatto con i compagni, completa il quadro. Fortunatamente la tecnologia permette loro almeno di tenersi in comunicazione, in attesa di poter tornare a correre all'aperto”. Quella che stiamo vivendo è un'esperienza nuova per tutti. “Diciamo che i bambini hanno un alto grado di adattabilità – conclude mister Caruso – Se per gli adulti è più complicato, i più piccoli riescono sempre a ritagliarsi uno spazio di divertimento in qualsiasi situazione”.
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