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L'intervista

Massimo Testa: "Il mio Tor di Quinto è abituato a vincere, stiamo tornando grandi"

Il Presidente del club rossoblù ha analizzato il momento del club, dal rendimento delle squadre, al ritorno di Guarracino concludendo con la prossima stagione, che sarà ricca di novità

01 Febbraio 2023

Massimo Testa: "Il mio Tor di Quinto è abituato a vincere, stiamo tornando grandi"

Massimo Testa Presidente Tor di Quinto (Foto©GazReg)

Quando si tratta di vincere il Tor di Quinto è sempre in prima linea, è la storia che parla per questo club, e anche quest'anno tutte le squadre sono in corsa per centrare il primo obiettivo stagionale: i play off. A tal proposito il presidente Massimo Testa è consapevole della forza del suo club, che va oltre qualsiasi persona o situazione, anche se ammette che con il ritorno di Guarracino si è aggiunto un ulteriore tassello per poter tornare a dominare: "L'impatto a Tor di Quinto sono io, tutti gli altri fanno parte di un'altra storia, oggi ci sono e domani chissà. Guarracino è tornato a Tor di Quinto perché l'esperienza all'Almas è andata molto male e non meritava un fine di carriera così. Noi andiamo avanti con l'età e non abbiamo più molto spazio. Ha fatto una bella scelta, anche perché sapeva che qui nessuno ce l'aveva con lui. Quest'anno è arrivato a campionato in corso per cui in termini di squadre e risultati quello che stiamo ottenendo è frutto del lavoro svolto in precedenza. Lui sarà importante per il futuro e quando arriverà ottobre tracceremo un bilancio. L'unico problema di Guarracino è che dovrebbe ripetere ciò che ha fatto dieci anni fa ma il tempo è passato e bisogna vedere se ci riuscirà. Il Tor di Quinto è questo, o ci sei o rosichi del fatto che non ci sei, e io non mi innamoro di nessuno. In questo momento non è Guarracino che cambia le sorti del club però sono sicuro che sarà importante per formare le squadre della prossima stagione, perché qualcosa andrà fatto. Se così sarà lo ringrazieremo e si riprenderà il suo posto, quello che conta". Il Presidente parla poi del futuro della società, passando dalla scelta di mettere il figlio Riccardo alla guida dell'Under 17, parlando del ritorno della scuola calcio e concludendo con la possibile formazione di una prima squadra: "Personalmente questa è una brutta settimana perché domenica, con l'Under 17, abbiamo perso con il Trastevere. Questa squadra ha visto andare via Tirillò, che non è stato cacciato ma è andato via per motivi personali, ed io ho voluto insistere per mettere Riccardo alla guida, un ragazzo di vent'anni che sono sicuro crescerà molto. Per quanto riguarda le classifiche volere di più sarebbe da presuntuosi anche perché è un periodo complicato per le società c'è chi chiude, chi vende... Dopo la pandemia abbiamo stentano un po' e adesso l'unico obiettivo è ripartire bene, soprattutto con la scuola calcio. In questo senso stiamo ristrutturando l'impianto e siamo pronti a salire ancora di livello, perché noi siamo sempre stati abituati a determinate classifiche. Per la prima squadra stiamo cercando un titolo che sia adeguato: Eccellenza, Promozione o addirittura una Serie D. Io non la gestirò perché non ho la possibilità. Ci sarà un gruppo di imprenditori, ma se si farà faremo un programma serio perché abbiamo tanti giocatori pronti a prendere parte al progetto".

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