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Passa il tempo ma non cambia la sostanza: il centrocampista classe 2004 alza l'asticella partita dopo partita
13 Gennaio 2023
Niccolò Pisilli (Foto ©Cinelli)
Piedi di piombo. No, non i suoi, ma i nostri, perché a giudicare i progressi sfoggiati da Niccolò Pisilli nell'ultimo anno e mezzo, il rischio di fare considerazioni sballate incombe. A maggior ragione se consideriamo un'ottica di prima squadra a Roma dove, soprattutto a centrocampo, il reparto è decisamente affollato tra giovani e non. C'è Faticanti, c'è Tahirovic - che quasi tutto d'un tratto sembra il nuovo astro nascente del calcio mondiale - c'è Bove che sta sgomitando da un anno per farsi notare. C'è Volpato, anche se in chiave più offensiva, che ultimamente fatica a trovare minutaggio. E se fatica lui... Insomma, i Millennials giallorossi sono sempre di più alla corte di José Mourinho, i posti sempre meno. Torniamo a Pisilli e ripartiamo dai numeri di questa prima parte di stagione. 14 gare stagionali per un totale di poco più di mille minuti, 5 gol e 3 assist. Una miriade di palloni recuperati, altrettanti giocati con un'intelligenza superiore alla media. Giocate che può realizzare solo chi dà del tu al pallone, ma anche e soprattutto a spazi e tempi. Ricordate la manovra che ha portato al suo gol contro il Milan? Ecco. A proposito di numeri, a inizio dicembre la Roma ha confermato la fiducia nei confronti del centrocampista classe 2004, rinnovandogli il contratto fino al 30 giugno 2026. Il giusto premio per un ragazzo che, come accennato in precedenza, negli ultimi due anni ha dimostrato di aver alzato l'asticella in maniera importante. Una crescita che ha preso definitivamente il via agli inizi della stagione 2020/2021... Oggi Pisilli è un titolarissimo della formazione di Federico Guidi, rientra con regolarità nelle convocazioni della Nazionale Under 19 del CT Bollini e da tempo anche le chiamate per gli allenamenti di José Mourinho si fanno sempre più insistenti. La sensazione è che Niccolò Pisilli possa essere il prossimo "bambino" - come lo ha chiamato lo Special One - ad affacciarsi in prima squadra.
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