Buffa, Ruperto e il calcio come dovrebbe essere

Poche parole e semplici concetti, che però fanno tutta la differenza del mondo rispetto agli inutili veleni cui spesso siamo costretti a far fronte. Un quarto di finale che valeva l'accesso alla semifinale e, soprattutto, la possibilità di inseguire il titolo e un risultato, quello insindacabile del rettangolo verde. 70' minuti di paure e tensioni, di sogni e speranze: poi il triplice fischio che mette fine a tutto. E allora amici come prima. Lo scambio di battute tra i tecnici di Vigor Perconti e Tor Tre Teste non poteva lasciarci indifferenti e come le tante cose belle che contraddistinguono il nostro calcio, anche questa meritava di essere evidenziata. Damiano Buffa che esprime stima nei confronti del tecnico da poco sconfitto, Francesco Ruperto che risponde con un "in bocca al lupo" e una simpatica battuta. Poche parole e semplici concetti che ci ricordano come dovrebbe essere questo meraviglioso sport, soprattutto quello di casa nostra. Un'atmosfera che avevamo sottolineato giusto tre giorni fa, nel corso della consegna del GR Top Player che ci ha fatto riscoprire il calcio laziale come un'unica grande famiglia: fair play tra tutti i protagonisti, complimenti reciproci e tanti sorrisi sul palco dell'Ippodromo di Capannelle. Perché alla fine dei conti i campi che affolliamo tutti noi sono gli stessi, i volti sempre quelli: possono esserci avversari, anzi devono, ma mai nemici.