l'intervista
Giovarruscio e l'orgoglio di riprovarci: "Una Vivace giovane, pronti a lottare"
Un'estate complicata per la Vivace Grottaferrata che si è ritrovata (di nuovo) a discutere sul Comunale con l'amministrazione. Un confronto i cui sviluppi vedremo più in là e che ha comunque avuto delle ripercussioni sulla creazione della squadra forse anche di più di quanto non abbia fatto la retrocessione maturata al play out contro la Vis Subiaco. Al timone di un gruppo che di 22 elementi ne vede confermati 12, c'è di nuovo Roberto Giovarruscio che ha deciso quindi di non abbandonare la nave nonostante le difficoltà. I criptensi sono stati inseriti nel girone D, un raggruppamento che non piace molto al tecnico "Ci saranno trasferte molto lunghe, sia in un senso che in un altro e questo può comportare delle difficoltà nel corso della stagione: passeremo dalla montagna al mare ed è abbastanza paradossale (sorride, ndr). Va detto poi che mi appare un raggruppamento abbastanza qualitativo con formazioni dal nome importante che sarà molto difficile affrontate. Certo è che la nuova formula non riuscirà a far star tranquillo nessuno dato che la corsa play out riguarderà molte realtà. Una formula, quella di quest'anno, che mi piace poco anche perché può essere penalizzante per una società come la nostra che punta molto sui giovani e che quindi potrebbero sopportare meno la pressione di una corsa salvezza. Io penso che per quanto riguarda questo tipo di modifiche sarebbe sempre utile avere un confronto tra Federazione e società, evitando quelli che possono essere poi presentati come dei dogmi. Noi comunque cercheremo di dire la nostra, attendendo la vittoria più bella che sarebbe quella di giocare nel nostro campo, perché Grottaferrata non merita di perdere un patrimonio calcistico come quello della Vivace che ha ormai più di cento anni di storia".