l'intervista
Tarantino svela i segreti della sua nuova Roma
Il responsabile a Reporter Nuovo: “Il settore giovanile si valuta non per quello che vince ma per quello che produce” e su Monchi: “Travolto dalla Roma e da priorità assolute ma la sua storia parla da sola, tiene molto al vivaio”
Da quando è arrivato nella Capitale, Massimo Tarantino ha lavorato sotto traccia schivando interviste e domande per costruire la sua nuova Roma nel silenzio, lontano da critiche e pressioni. Ai microfoni di Reporter Nuovo (qui l'intervista integrale) però il responsabile del settore giovanile giallorosso ha finalmente svelato le sue linee guida. Ha così chiarito quale sarà ora, dopo Bruno Conti, il DNA di uno dei vivai più prolifici d'Italia. Una rapida carrellata sugli obiettivi, passando dai giovani in prestito e il rapporto con il Ds Monchi, per arrivare poi a Totti, De Rossi e Florenzi, terzetto che incarna cuore e anima del vivaio romano.
La prima battuta, Massimo Tarantino, la regala sulla formazione: “Il giocatore per noi è il valore assoluto che è all'interno del percorso del settore giovanile della Roma e come tale va accompagnato poi è anche vero che dobbiamo dare uno spessore anche alle attività che facciamo, ai campionati. Abbinare le due cose solitamente è una cosa un pochino più difficile ma credo che l'esperienza della Roma ci ha fatto trovare l'equilibrio giusto”.
Su Monchi, nuovo direttore sportivo: “E' stato travolto dalla Roma e da priorità assolute....” per pi continuare successivamente “A Siviglia, essendo partiti da molto indietro, ha dovuto veramente partecipare alla costruzione anche della cantera. Fortunatamente qui partiamo già da un livello molto alto quindi si può dedicare ad altro”. Da qui si passa poi ai tanti giovani che la Roma ha in prestito in giro per l'Italia: “Noi abbiamo quasi due livelli di professionisti. Abbiamo il professionista che arriva in Primavera ma non sappiamo a quale livello può farlo per cui dipende un po' dalle sue abilità, dipende un po' da tanti incastri, e poi abbiamo il giocatore della Roma. Il giocatore della Roma è ormai un top player e quindi è chiaro che non tutti avranno queste potenzialità”. Un occhio di riguardo Tarantino lo rivolge a Pellegrini, ora al Sassuolo ma sempre in orbita Roma: “Pellegrini, l'abbiamo sentito in queste settimane, è un giocatore che potenzialmente ha dimostrato di avere le capacità per diventare un top player anche se magari ora non è ancora pronto. Altri magari non ce la faranno però in questo momento tutti i giocatori che la Roma ha deciso di mandare a giocare fuori sono tutti giocatori di grande interesse per la Roma, hanno un valore importante per noi”.
Un passaggio interessante Tarantino lo concede su cosa è realmente importante all'interno di un vivaio: “Il settore giovanile si valuta non per quello che vince ma per quello che produce” e poi “...non è quello che vince un settore giovanile che sposta gli equilibri, è quello che produce. La Roma produce e questo è l'aspetto più importante e che forse in questo momento ci qualifica, di avere tanti giovani fuori, il fatto di avere trovato una linea di lavoro che ci permette di produrre giocatori. Alla fine il risultato è parziale, hai vinto gli scudetti ma se in prima squadra non arriva qualcosa ci rimprovereranno sempre qualcosa. Se produrremo giocatori come Romagnoli o Florenzi, che un giorno saranno a disposizione della prima squadra, quella è la vera vittoria. Nessuno ci potrà rimproverare di non aver vinto lo scudetto perchè hai vinto qualcosa di più grande: produrre giocatori”.
In chiusura, Tarantino fa anche un accenno su Totti, De Rossi e Florenzi e sulla loro importanza per il settore giovanile: “Sono importanti perchè sono dei riferimenti per i ragazzi” e ancora “Sapere che alla fine c'è una strada per arrivare al successo all'interno della propria struttura diciamo che ottimizza un po' tutto il lavoro” per poi chiudere: “sicuramente nel tempo l'obiettivo è rinforzare e quindi tenere viva questa possibilità. Dare un'apertura a chi entra nel settore giovanile della Roma di sapere che c'è questa opportunità reale perchè, chi li ha preceduti, ce l'ha fatta. Questo segnale è importante anche per noi, per attrarre i ragazzi, sapere che c'è questo spiraglio significa anche avere qualche talento che ci preferisce rispetto ad altri club”.