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coronavirus
28 Maggio 2020
Il presidente Gabriele Gravina ©FIGC
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, manda un messaggio chiaro ai presidenti di Serie A durante il suo intervento al convegno "Lo sport oggi: dall’emergenza alla ripartenza", organizzato dall’Università di Bologna e dalla rivista Diritto dello Sport. Un secco rimprovero a poche ore dall'incontro decisivo per il futuro della Serie A con il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: "Ho sempre sostenuto che la mia determinazione era dettata dal far capire cosa rappresenta il mondo del calcio nel panorama dello sport, dell’economia italiana e come straordinario fattore sociale. Ci troviamo in un momento particolarmente delicato della nostra vita per la diffusione epidemiologica da Covid-19, ma questo non ha mai spezzato il filo d’amore che lega il calcio al nostro Paese - spiega il numero 1 del calcio italiano - La nostra esigenza di ripartenza è consacrata all’interno del nostro DNA: ci chiamiamo Federazione Italiana Giuoco Calcio. Per me è stata una parentesi di grande tristezza, e lo farò presente, constatare che nel mondo del calcio alcuni facciano di tutto per non giocare, convinti che così non pagherebbero alcune mensilità ai propri tesserati. È un gioco perverso quello di una società che non vuole giocare per limitare i danni. Tutto questo mi ha convinto a portare avanti questa battaglia. So quanti italiani pensano che non si debba giocare: capisco che sarà triste vedere le partite a porte chiuse, ma se riparte l’economia del nostro Paese non può non ripartire una delle sue industrie più importanti".
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