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Il derby non finisce mai: ecco i migliori di ieri nella Lazio

Ieri a Trigoria è andato in scena un derby sensazionale. Bello ed emozionante sotto tutti gli aspetti. Giocate interessanti, spunti di grande tecnica e qualità uniti ad un tasso agonistico che, insieme alla pioggia, hanno reso la stracittadina bella da morire. Poco fa abbiamo analizzato i migliori nella Roma, adesso passiamo in rassegna chi più si è messo in luce nella Lazio di mister Ruggeri.

Il derby non finisce mai: ecco i migliori di ieri nella Roma

Molto bene i due esterni bassi dello scacchiere giallorosso. Virgilio brilla fino alla sostituzione. Il top stava in panchina

Nella retroguardia biancoceleste a dominare la scena è stato senza dubbio Ciucci, gigante difensore centrale che ha sfruttato la sua fisicità per mettere a freno l'impeto offensivo dei cugini. A proposito di difensori, bene anche Calvani sulla corsia di sinistra. Lampi di grande classe sono arrivati dai centrocampisti. Lo Monaco, in cabina di regia, non ha spiccato come al solito, ma ha amministrato il gioco senza sbagliare un pallone, fornendo sempre supporto e scarico agli addetti ai compagni di reparto. In grande spolvero Russo e Di Claudio. Il dieci ha dimostrato di avere una tecnica superiore alla media, è ancora un po' indietro fisicamente ma va assolutamente aspettato. Anche perché si tratta di un classe 2008 e sarebbe da folli non concedergli il giusto tempo. Di Claudio è stato invece il migliore in assoluto, considerando anche la formazione giallorossa. Il numero 8 si è rivelato sicuramente l'arma in più di Paolo Ruggeri, agendo sempre al meglio tra le linee. Il gol in apertura di secondo tempo non è altro che la ciliegina su una grande prestazione, di qualità ma anche di quantità. Nello specifico, all'8' Di Claudio ha sradicato il pallone dai piedi di Pallassini, e si è fatto beffe di Tosti incuneandosi alla sinistra del capitano romanista (con il pallone che intanto viaggiava sulla destra) superando poi Marcaccini con un dolce tocco sotto. Un gol da cineteca. Un gol che per furbizia, rapidità, tecnica e pensiero non si vedeva da tempo. In attacco ha invece brillato Zangari, anche se "brillare" non è il termine più appropriato. Il centravanti laziale non brilla, ma attacca, pressa, asfissia, lotta. Con una cattiveria agonistica non indifferente. Con lo sguardo di chi vorrebbe mangiarsi campo e avversari. Il gol del momentaneo 1-0 realizzato dopo aver rubato il pallone dal possesso di Tosti ne è una chiara dimostrazione. Bene anche Romanelli che, se pur a correnti alterne, ha fatto intravedere cose molto interessanti.

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