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Roma: il derby dell'involuzione. Tanrivermis sbaglia tutto e Vergine...
Sabato una cocente sconfitta in una delle gare più importanti dell'anno. Non tanto perché si tratta di un derby, che a queste categorie conta ma fino a un certo punto, ma soprattutto perché la Lazio rappresenta una delle squadre più gettonate all'interno del girone, ma se il divario in campo è questo... Eppure il gap era stato colmato nel corso degli anni, dall'altro 3-0 che i biancocelesti rifilarono alla Roma nella finalissima Under 14 con il titolo regionale in palio. Stagione dopo stagione società e staff hanno dimostrato di aver lavorato davvero bene su un gruppo che, inutile negarlo, aveva poco a che vedere con tutte le altre under giallorosse. Il culmine della crescita dei 2005 della Roma si è concretizzato lo scorso anno grazie ad una regular season impeccabile e ad una fase finale conclusa ad un passo dall'ultimo atto contro l'Inter. Nuovo anno, nuovo tecnico e la magia sembra essere già svanita. Siamo ancora agli albori del campionato di Under 18 con appena due gare giocate, ma il tris tutto biancoceleste incassato dalla Roma sabato pomeriggio deve far accendere una spia rossa sulla macchina romanista. Per diversi motivi. A più riprese abbiamo elogiato il lavoro di Marco Ciaralli svolto con i 2005, ma in estate la scelta della società è ricaduta su Tugberk Tanrivermis, tornato nella Capitale dopo l'esperienza con la Primavera dello Spezia. L'ex Tor Tre Teste, che più di tutti aveva saputo tirare fuori il meglio dai 2005, è stato invece confermato in Under 17 ad ereditare i 2006 Campioni d'Italia. All'esordio stagionale la formazione del tecnico turco, fermata dal Genoa sulla parità, non aveva sicuramente entusiasmato, ma al Green Club è arrivata una prestazione tra le più brutte di sempre da parte dei 2005 della Roma, sotto tutti i punti di vista, e la reazione irritata di Vincenzo Vergine dopo il triplice fischio la dice lunga. I titolari scelti per il pacchetto arretrato avevano lasciato qualche dubbio già ad inizio gara. Figurarsi dopo. L'atteggiamento difensivo di Touadi e Karagiorgis (oltre a Cavacchioli e Ienco puntualmente in difficoltà) è stato emblematico. I due non hanno assicurato copertura a Razumejevs dimostrandosi non all'altezza nella fase d'impostazione. La dormita del capitano che poi porta al fallo su Sanà Fernandes è lo specchio delle difficoltà che hanno incontrato i due centrali giallorossi in avvio di manovra. L'atteggiamento in marcatura non è andato meglio: la libertà con cui Di Nunzio colpisce il palo, si rialza e spara in fondo al sacco è signficativa. Idem sul colpo di testa di Nazzaro da calcio d'angolo che ha sancito il trionfo biancoceleste. Vien da chiedersi allora se la scelta di spedire Boldrini in panchina fosse di natura tecnica o dovuta ad un qualche problema fisico dell'ex Empoli. Dalla tribuna, vedendolo in campo ad inizio ripresa al posto di Karagiorgis, sembrava stare bene. Il secondo punto della questione difesa è rappresentato invece dalla scellerata decisione di lasciare Sanà a campo aperto con il solo Touadi a marcarlo in quella zona del campo. Sin dall'inizio del secondo tempo la Roma si è vistosamente sbilanciata in avanti alla ricerca del pareggio, Tanrivermis non è intervenuto e la frittata è arrivata poco dopo: l'ex Sporting Lisbona punta Touadi, il centrale allarga il gomito e l'arbitro fischia il calcio di rigore, comunque dubbio. 2-0 e tanti saluti. A proposito di mancati interventi, l'evidente buco in mezzo al campo dal 10' del primo tempo in poi è stato probabilmente l'altro ago della bilancia che ha pian piano spostato il vento della gara in favore della Lazio. Cichella, completamente isolato e mai assistito dai compagni di reparto, veniva puntualmente pressato da almeno due biancocelesti non appena riuscisse a ricevere il pallone. Ciuferri (sceso dalla Primavera come fuori quota) e Mannini - i due intermedi di centrocampo - non sono riusciti né a dare manforte al play, né tantomeno a ritagliarsi spazi per orchestrare la manovra giallorossa. E l'attacco, decisamente troppo distante rispetto ai tre centrocampisti, eccezion fatta per il primo quarto d'ora in cui Nardozi provava ripetutamente a scuotersi, si è rivelato totalmente inefficace e incapace di preoccupare la difesa laziale. Eppure Misitano e Joao Costa non erano questi. Almeno fino a qualche tempo fa. Insomma, è stato un sabato decisamente funesto per la Roma, a cui non è riuscito nulla. Le assenze (di Bolzan e Graziani in Nazionale e di Marazzotti infortunato) un alibi che non regge considerato che la Lazio era orfana di Magro e Milani - anche loro in azzurro - oltre a Zazza, Giubrone e Brasili costretti ai box. Ora resta da capire se si è trattato "solo" di una giornata negativa o se l'involuzione proseguirà davvero in questa direzione. Vergine, nel dubbio, ha subito messo in guardia Tanrivermis elencando tutto ciò che non è andato bene. Dalla difesa alle sostituzioni effettuate. E lo ha fatto ancor prima che il tecnico rientrasse negli spogliatoi per parlare alla squadra.