Le famose leggi del calcio. Mirco Ferrante, l'ex letale contro la Lazio

Son tante le leggi nel mondo del calcio, con le radici così tanto in profondità nel terreno da esser diventate, da una consuetudine, un’autentica certezza. La più crudele la conosciamo tutti: gol mangiato, gol subito. Semplice, quasi banale, ma clamorosamente vera. Non è l’unica però ad accompagnarci sui manti erbosi di tutta Italia e oltre, visti gli eventi che tendono a ripetersi. Corsi e ricorsi storici qualcuno direbbe, come i ritorni degli ex. Sempre strani da digerire, anche quando colmi d’amore, ma soprattutto ondivaghi e contrastanti, soprattutto se avvengono in determinate circostanze. Beh a questa seconda categoria appartiene sicuramente il rapporto tra Mirco Ferrante e la Lazio. Le due parti di certo non si sono lasciate nel migliore dei modi, con il centrocampista che avuto sempre meno spazio nel finale di stagione scorso, finendo quest’anno nella rosa della Ternana. Stesso campionato quindi – Primavera 2- ma diverse ambizioni. Se i biancocelesti alla partenza erano obbligati a prendere il pass della promozione, al contrario i rossoverdi cercavano quello di residenza nei cadetti, e alla fine forse riusciranno nel loro obiettivo. Un percorso travagliato quello umbro, ma che ha visto, nel giocatore cresciuto tra le Aquile, un punto di riferimento, tanto da risultare anche uomo decisivo nei referti. Difatti l’ultimo turno ha visto proprio l’incrocio tra le Fere i romani, con quest’ultimi usciti sconfitti dalla trasferta, proprio grazie ad una doppietta del classe 2003. Ferrante, a dir la verità, aveva già timbrato il cartellino in quella d’andata, terminata con un sonoro 4-1 subito dai suoi. Ora questi tre punti hanno tolto gli umbri dalla zona playout, ma vietato rilassarsi, perché la lotta è serratissima e le posizioni che offrono il brutto premio dello spareggio salvezza sono solo ad un punto, che i rossoverdi dovranno difendere bene. Magari sperando ancora nel loro centrocampista, che intanto si gode la legge dell’ex.