Lazio, i sogni non conoscono confini. Con la Fiorentina servirà la perfezione

Non si poteva immaginare. Non si poteva credere forse ad inizio stagione, ed invece ora siamo qui. La crescita mentale di questa Lazio ha portato i biancocelesti a raggiungere una delle vette maggiori in assoluto, la maggiore del cammino di Mocci e compagni, che tra due giorni si giocheranno il quarto di finale Scudetto contro la Fiorentina. Una sfida attesissima dalle parti del Green Club, resa possibile dal lavoro certosino di mister marco Alboni, che si è eretto a leader di un gruppo troppo fragile, senza particolari convinzioni e consapevolezze, rendendo questa squadra pronta a togliersi soddisfazioni importanti anche negli anni a venire. Adesso però è tempo di pensare al presente, a questo doppio incontro con i viola, dal sapore quasi impossibile, ma nulla ormai lo è diventato in casa capitolina. L’ultimo turno ha regalato solo grandi sorrisi alla truppa romana, in grado di mandare al tappeto per la prima volta i pari età del Frosinone, eliminandoli dalla corsa verso il tricolore. Il tutto dovendo rinunciare a diversi interpreti, quali Carbone, Scuto, Trifelli, Fazio e Miconi (quest’ultimo per la gara di ritorno) che ha reso l’affare ancor più difficile, ma al contempo più stimolante, con un gruppo che si è compattato. La pratica toscana di certo non è semplice, considerando come i ragazzi di mister Capparella si siano presentati alle fasi finali da miglior prima, conquistando ben 49 punti in classifica. Un rullino di marcia impressionante, per un gruppo che nella passata stagione sfiorò la massima affermazione nell’atto conclusivo, perdendo solo con il Milan nella finalissima, vedendo i rossoneri alzargli in faccia quel titolo tanto desiderato. Ora ci riproveranno con un anno in più di esperienza alle spalle, ma prima dovranno superare undici biancocelesti affamati. Davide contro Golia rimane sempre la favola più bella da ribaltare.