Lazio-Roma non finisce mai: la sfida nella sfida Schettini-Sperlonga ai raggi X

Che Vincenzo Schettini abbia qualcosa di interessante è ormai conclamato. Sin dalle prime battute di questa stagione il centravanti ha mostrato qualità importanti, ma soprattutto una grande dote: la voglia. Fame di lottare, di segnare, di dare tutto se stesso per la maglia e per la squadra. Inizialmente, però, mostrava anche qualche difficoltà, soprattutto nel dialogare a dovere con i compagni. Questo anche a causa di un gioco, quello targato Tommaso Rocchi, che non offriva chissà quali spunti per il reparto avanzato. Il derby di andata fu emblematico, con il centravanti lasciato quasi solo a lottare contro tutta la difesa giallorossa. Eppure bastò una sola occasione per timbrare il tabellino a Trigoria. Domenica lo abbiamo ammirato di nuovo, stavolta nel fortino biancoceleste. La crescita è stata di quelle importanti, proprio dal punto di vista di quelle lacune di cui sopra. La voglia, però, quella non è mai cambiata, anzi. Pressione incessante su tutti i portatori di palla, gomiti alti e petto in fuori quando c'era da difendere il pallone. Poi il jolly di giornata, con quel movimento da grandissimo numero 9 in area di rigore che ha costretto i centrali di D'Andrea ad abbatterlo concedendo poi il penalty del momentaneo 1-1, realizzato dallo stesso Schettini.

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Al di là del singolo episodio, una prestazione di altissimo livello da parte dell'attaccante, uno di quelli che forse non è stato baciato dal dio del calcio in termini di chissà quale dote tecnica, ma ha tutte le carte in regola per divertirsi davvero col pallone tra i piedi. E con quella fame che non contraddistingue tutti.