Lazio, ci risiamo: giovani cresciuti e mai lanciati. Con il mercato fermo andavano valorizzati?

Il blocco del mercato imposto dalla Covisoc alla Lazio per la violazione di tre parametri della FIGC (l'indice di liquidità, quello di indebitamento e il rapporto tra costo del lavoro allargato e ricavi) non permetterà ai biancocelesti di effettuare alcun acquisto, né per la prima squadra né per la Primavera. I capitolini potranno solamente cedere i propri tesserati con l'obiettivo di rientrare nei parametri richiesti prima del prossimo controllo fissato al 30 settembre. Qualora tale verifica avesse esito positivo, avrebbero la possibilità di acquistare giocatori già nella sessione di gennaio, quando entreranno in vigore i nuovi parametri UEFA.

A fronte di questo stop, era plausibile immaginare una sessione estiva con un paio di cessioni di giocatori chiave e una valorizzazione dei migliori talenti provenienti dal settore giovanile. Sono anni, infatti, che a Formello i pezzi più pregiati vengono venduti senza mai una vera possibilità di esprimersi con la prima squadra.

Da Ruggeri (Salernitana) a Dutu (Milan), da Sardo (Saarbrücken, definitivo) a Saná Fernandes (NAC Breda) e, per ultimi in ordine temporale, Zazza e Nazzaro (Team Altamura), Crespi (Feralpisalò e Avellino) e Milani (Avellino): tutti nomi di giocatori arrivati in Primavera che non hanno mai avuto il tempo di dimostrare il proprio valore.

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La formazione pugliese ha ufficializzato l’arrivo del centrocampista biancoceleste, che ha firmato un contratto biennale.

Non essendo in possesso della sfera di cristallo è difficile dare sentenze ufficiali, ma il dubbio di vedere almeno alcuni di questi profili in prima squadra ce lo saremmo tolto. Avrebbero potuto fare meglio di alcuni profili presi e impiegati poco e male? Domanda da 1 milione di euro, direbbero in un noto programma TV, ma la percezione è che di milioni se ne sarebbero potuti risparmiare tanti in casa Lazio, provando a puntare sui prodotti nostrani

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