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30 Settembre 2025
Maurizio Stirpe (Foto ©Frosinone Calcio)
Perché il Presidente Stirpe lo ha ben compreso da tempo: come in un calcio definito “insostenibile” da tanti addetti ai lavori, anche più conosciuti e blasonati, non c’è altra strada se non quella della valorizzazione del proprio vivaio. Lo ha capito la Juventus, quando ha dato vita all’Under 23, lo ha sempre saputo l’Inter, che ha sistemato i bilanci di diverse stagioni vendendo i prodotti del proprio settore giovanile, così come la Roma, soprattutto nell’era Mourinho.
A volte basta persino un semplice “esordio” per far aumentare il valore di un calciatore, andando quasi al di là della reale quotazione dello stesso. Negli ultimi tempi, proprio su queste colonne, abbiamo parlato dei vari casi come quelli di Tahirovic – che a dir la verità non ha solo esordito – e Volpato, restando in casa Roma. Oppure, rimanendo sempre legati al mondo giallorosso, cosa succede se un giovanissimo viene gettato nella mischia, sia pure nelle categorie più basse: Surricchio, Arena, Buba Sangarè e la lista può proseguire ancora.
E non è un caso se due di questi ultimi esempi portati sul tavolo di discussione provengano proprio da “piccole” realtà italiane. Teramo, nel caso di Surricchio; Pescara, per quanto riguarda Arena.
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