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Luan Capanni, perle e sorrisi: la Lazio ha trovato una stella

Il sigillo di sabato contro il Pescara e una stagione in crescendo tra gol e colpi di classe: Bonacina si gode il talento brasiliano

Il sorriso verso il sogno, lo sguardo fuori dall'oblò. Il volo transoceanico, il check out, la valigia in mano e poi l'ultima tappa verso Formello: Luan Capanni arriva a Roma dal Brasile quando in casa Lazio di Primavera in pochi hanno voglia di parlare. Il solito viavai di giovani e poche conferme in un vortice di strane sensazioni nella pseudodepressione di una retrocessione tanto storica quanto dolorosa. Capanni, agli occhi dei tifosi laziali che scorrono pigramente il pollice sul loro smartphone, è semplicemente uno dei tanti, o comunque un "E-mo-chi-è-questo?". Bonacina e la società quindi decidono di parlare poco e di lavorare tanto in un agosto in cui è necessario scendere dal piedistallo dell'Elite della Primavera e rimboccarsi le maniche. Via i ricordi di un passato glorioso, via la spocchia di un nome importante, ma tanta umiltà e piedi per terra: perché per ritornare ai fasti di un tempo ora serve dare il cento percento contro i Foggia, i Crotone, i Cosenza. All'interno di quel gruppo c'è anche lui, soprattutto lui, Luan Capanni, uno che al Flamengo di numeri ne ha fatti già vedere e che per crescere ancor di più ha deciso di misurarsi con l'Europa che conta. Non c'è spazio per la saudade. Già dai primi allenamenti il fantasista fa vedere numeri importanti che convincono il tecnico in poco tempo a metterlo al centro del progetto. Fisico e grande piede. Trequartista, seconda punta, anche punta: il posto lì davanti, in poche parole, se lo sceglie lui, come solo i grandi giocatori fanno. Usa le prime tre giornate di campionato per prendere le misure e piazza il primo timbro decisivo contro l'Ascoli.  Da lì in poi è tutto in discesa. La Lazio corre sempre di più e lui insieme ad essa. E non è una casualità. A seguire arrivano le reti contro Crotone, Frosinone e Perugia. Quello contro il Foggia arriva prima della perla di sabato in uno dei match più importanti della stagione, nel clou contro il Pescara secondo: partita complicatissima, salvata prima da Alia con due interventi di livello e poi da Luan che forse nel momento peggiore della Lazio tira fuori il coniglio dal cilindro e scarica dai 20 metri un esterno destro semplicemente da applausi che permette ai biancocelesti di allungare sul secondo posto e vedere sempre più vicino il salto in Primavera 1. A Formello ora quel luglio opaco appare lontano decenni e sembra tutto pronto ormai per il ritorno nell'Olimpo. La marcia continua: petto in fuori, volti concentrati e un sorriso smagliante. Quello di Luan. Verso il sogno.

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