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06 Maggio 2020
La scuola dei portieri in casa Lazio ha sempre sfornato ottimi prospetti, giocatori capaci di imporsi nelle diverse categorie. I nomi più ridondanti sono quelli di Strakosha, titolare della Lazio di Inzaghi e Guerrieri, terzo portiere dietro a Proto e che lo scorso anno ha esordito contro il Bologna. Per non dimenticare Adamonis che si sta togliendo le sue soddisfazioni in Serie C. Insomma negli ultimi anni i successi sono stati tanti e la lista è destinata ad allungarsi. Si perché con la stagione che ha fatto, Alia si è candidato ad un buonissimo futuro tra i pali. A mani basse la nota più lieve nei capitolini. Nella montagna russa che è stato il campionato biancoceleste, infatti, il giovane portiere si è dimostrato il più continuo. Errori evidenti limitati quasi a 0, parate decisive, invece, un numero indefinito tendente verso l'alto. Si perché tante volte Alia questa stagione è riuscito a mettere la mano dove il piede del compagno non era arrivato. Fisico imponente e un istinto quasi innato. Tra i pali formidabile, le uscite il suo punto debole. Dei passi avanti sono stati fatti, ma dal punto di vista tecnico c'è ancora molto da migliorare. Ma i riflessi e le intuizioni sono quelle di un ragazzo che può dire la sua a livelli interessanti. La personalità non manca, è il leader della retroguardia insieme ad Armini. Gestisce e si fa sentire, senza paura. In una scuola come quella laziale, comandata dall'alto da mister Grigioni, con il quale Alia si è allenato durante l'estate nel ritiro di Auronzo di Cadore, il giovane portiere può solo crescere. Nel frattempo Alia si è guadagnato la palma di Men of the Season biancoceleste, in attesa di un futuro che può essere luminoso.
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