Pronti all'impossibile. Con il Feyenoord la Lazio cerca la super impresa

Torna la grande musica, torna la canzone più bella di tutte nelle notti calcistiche, una sinfonia che mai ci stancheremo di ascoltare. Ormai ci siamo abituati. L’approdo della Champions League fa talmente tanto da eco da raggiungerci persino con la Youth League, appuntamento fisso ormai, un qualcosa di cui ci si appassiona in maniera feroce. La bellezza delle partite si mischia con la voglia di conoscere realtà nuove, culture differenti, soprattutto a livello di settori giovanili, dove una contaminazione delle idee dall’estero - va ammesso - farebbe solo che bene al nostro movimento. Adesso però non è il tempo dei rimorsi, ma al contrario quello di spingersi oltre il proprio limite, superare gli ostacoli che si incontrano di fronte alla propria strada, per scalare delle vette quasi insormontabili. Questo è senza dubbio l’obiettivo della Lazio di Sanderra, per ora super in campionato, vogliosa di togliersi la prima soddisfazione europea. Non sarà facile, perché se parliamo di cultura calcistica nel vecchio continente, di certo i club dei Paesi Bassi in questo non sono secondi a nessuno. Il bus biancoceleste difatti mercoledì fa tappa in quel di Rotterdam, per affrontare niente meno che un Feyenoord in forma smagliante, una corazzata autentica. I neerlandesi già si sono imposti nelle prime due uscite della competizione, prima superando grazie ad un secco tris il Celtic, avversario con cui la Lazio ha pareggiato, espugnando poi Madrid per battere nello scontro diretto l’Atletico.

Beffa amarissima per la Lazio. Carse al 92' riacciuffa le Aquile

Non centra il primo successo storico nella competizione internazionale la truppa di Sanderra, autrice di una super prestazione, vanificata nel finale dall'episodio a favore dei biancoverdi

Un’autentica dimostrazione di forza da parte dei biancorossi, che hanno nel vivaio uno dei loro motivi d’orgoglio e di certo la volontà sarà quella di rimanere a punteggio pieno. Certe giornate però sono fatte per entrare nei libri di storia, per iscrivere il proprio nome sugli almanacchi, per tagliare un traguardo che forse mai più sarà ripetuto. L’Aquila è da sempre simbolo di fierezza, un predatore che mai indietreggia, vedendo le difficoltà, non per respingerle però, ma cercando di trovare il modo di affrontare. Ruggeri e compagni lo sanno bene, domani servirà una prestazione perfetta, di carattere, di cuore, quella a cui questa squadra ci ha abituato in maniera stupenda per ora durante il campionato, e siglare un’impresa del genere vorrebbe dire davvero sognare in grande. Negli occhi di chi ha sempre fame di voler stupire il mondo, ribaltando pronostici e verdetti. Il grande calcio europeo è anche questo, e la Lazio viole entrare dal portone principale.