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Licenza, stoccata al Comitato: "Ora basta, chiediamo rispetto"

Lo sfogo della società nelle parole del patron Ciavarella, a cui non sono andate giù le ultime decisioni arbitrali

14 Febbraio 2018

Il presidente Ciavarella con il ds Marra

Il presidente Ciavarella con il ds Marra

Il presidente Ciavarella con il ds Marra

Una stagione a due facce, quella della matricola Licenza impegnata nella lotta per la salvezza nel girone B di Promozione. La squadra di Innocenzi, che ben si sta comportando nel suo primo campionato cadetto, naviga nella parte destra della classifica tra alti e bassi. Errori di inesperienza da parte dei giovani calciatori tiburtini, ma anche alcune decisioni arbitrali a sfavore hanno fatto arrabbiare non poco la dirigenza biancoverde.

Lo sfogo arriva direttamente dal numero uno del Licenza, il presidente Antonio Ciavarella: "Siamo una piccola realtà, un paese di mille abitanti, che in 7 anni di sacrifici è arrivato dalla Terza Categoria fino alla Promozione. Di errori in campo ne abbiamo commessi, ma allo stesso tempo siamo stati penalizzati più volte dagli arbitri. Domenica contro il Pro Roma, per citare la più recente, ci è stato fischiato contro un altro rigore inesistente e il mio rammarico è che il direttore di gara si era anche accorto di aver commesso un errore, ma...".

Ciavarella conclude la sua protesta, elencando altre partite in cui il Licenza sarebbe stato ostacolato dall'arbitro: "Rodolfo Morandi, Maglianese, Villalba: alla mia squadra mancano dei punti, chiedo solo rispetto e un po' di attenzione. Non accetto la sudditanza verso squadre più blasonate di noi, tutte le società devono essere trattate alla pari. Io gli arbitri, quando vengono a Licenza, li rispetto; ma questo rispetto deve essere reciproco".

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