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l'intervista

Mistral, Grasso: "E' stata dura rispettare il pronostico"

Il direttore sportivo a 360° sulla vittoria del campionato: "Abbiamo suscitato qualche invidia..."

13 Maggio 2019

Francesco Grasso ©PaoloDiTucci

Francesco Grasso ©PaoloDiTucci

Francesco Grasso ©PaoloDiTucci

Mistral Gaeta in Eccellenza. Un lavoro durato qualche anno, con programmazione e serietà per quella che è una società giovane, ma ambiziosa. I valori della squadra gaetana vengono incarnati alla perfezione dalla figura del proprio Direttore Sportivo, Francesco Grasso: "C'è veramente grande soddisfazione per questo traguardo. Da parte mia, della dirigenza e di tutto lo staff tecnico. Durante l'anno abbiamo avuto qualche difficoltà, ma nella seconda parte di stagione abbiamo decisamente cambiato marcia dando dimostrazione di essere la formazione più forte del girone". Gli addetti ai lavori, infatti, erano tutti d'accordo. Con il calciomercato condotto dalla proprietà, ogni altro risultato sarebbe stato un fallimento: "Sicuramente portare giocatori di quella caratura ci ha fatto schizzare in cima alla lista delle favorite. Poi, però, ci si sono messi di mezzo alcuni infortuni che ci hanno rallentato. Futuro? Ora ci godiamo questo salto di categoria, ma presto ci mettere al lavoro per l'anno prossimo. Ci affacciamo alla massima categoria regionale con grande umiltà. Siamo una realtà giovanissima e come tale punteremo innanzitutto al mantenimento dell'Eccellenza. Ci sono molte società che sono più avanti di noi, almeno per abitudine a quel campionato. Gesmundo? Penso si arriverà presto ad un accordo per l'anno prossimo. E' il nostro allenatore e vorremmo continuare insieme". Una promozione in Eccellenza che sarebbe potuta arrivare due settimane fa in casa del Formia: "Non dico che non ci sia stato rammarico per quel risultato. Vincere in casa del Formia, in un derby, contro una concorrente diretta e aggiudicarci il campionato, forse sarebbe stato troppo (ride, ndr)". Infine, due parole del DS su qualche sassolino da togliere nella scarpa: "A fine stagione, di solito, alla capolista si fanno i complimenti. Ci sono alcune società che si sono distinte per educazione e signorilità, altre un po' meno. Non lo so, forse il fatto che avessimo da spendere così tanto per il mercato ha creato qualche invidia. C'è stata più di qualche squadra che abbiamo infastidito, ma non sono bene per quale motivo". 

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