l'intervista
Parla Nencione l'immortale "Vigor, servirà umiltà"
Il portiere, passato in estate ad Acquapendente, traccia la strada da seguire in un campionato ricco di insidie
La porta è già ampiamente al sicuro dalle ad Acquapendente perché Maurizio Nencione, allo scoccare delle 39 primavere, non può che costituire una garanzia per l'ambizioso club aquesiano. Stagione non proprio all'altezza delle aspettative quella vissuta dalla Vigor in un girone A dove, sua maestà Corneto Tarquinia, ha messo il bavaglio proprio a tutti. E dire che il team aquesiano forte anche della presenza in rosa di calciatori del calibro di Cacciavillani (oltre 30 centri all'attivo ndr) per citarne uno, era considerato papabile almeno a disputare i play off. Sappiamo perfettamente come è andata a finire anche in tal frangente. Spareggi per il salto di categoria, superati praticamente a pieni voti invece proprio da Maurizio Nencione con la sua ex ormai squadra: la Monti Cimini. ''Riparto col solito entusiasmo da una piazza affamata, vogliosa di recitare un ruolo da protagonista in un campionato che ormai conosco fin troppo bene: dobbiamo lavorare molto, e duramente, per toglierci delle soddisfazioni''. Nencione, al Dante Vitali, ritroverà un caro amico: Roberto Gimmelli reduce da una coppa alzata al cielo con la maglia della Compagnia Portuale. Con l'ex Pisa e Viterbese anche un compagno ai tempi di Montefiascone come Lorenzo Serafini. ''A livello di senior siamo messi molto bene, la Vigor Acquapendente ha allestito sotto questo aspetto una rosa interessante con la presenza di giovani che hanno comunque bisogno di tempo per migliorare. Una citazione va fatta per Zahar con cui ho giocato alla Monti Cimini. E' un calciatore di assoluto talento: può e deve fare la differenza e consacrarsi cosi definitivamente''. Dove potrà arrivare questa affascinante Vigor Acquapendente solo il tempo potrà dirlo. ''Proprio così -conclude il top player gialloblu- siamo un buon team ma è l'umiltà e la fame di arrivare tramite il lavoro e la passione quotidiana per questo sport che deve caratterizzarci: senza questa peculiarità non si va da nessuna parte''. Un sorta di comandamento quello di Nencione che suona come un mantra da seguire alla lettera: ricetta del successo che ha reso questo portiere immortale e dunque leggenda del calcio laziale.