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giustizia
13 Novembre 2019
Abruzzetti in campo ©Del Gobbo
Non ci sta assolutamente Andrea Abruzzetti. L'attaccante del Grifone Gialloverde è rimasto spiazzato, per usare un eufemismo, dopo la squalifica inflittagli dal Giudice Sportivo . "E' una vergogna" la prima espressione che usa. Abruzzetti non ci sta ad essere indicato come razzista, anche perché la sua storia parla per lui. Sin da giovanissimo era abituato a far parlare di sé sul campo, sin da quando riempiva le reti a suon di gol ai tempi della Romulea. Mai, infatti, è capitato di vederlo sulla lista dei cattivi e la sua squalifica, così lunga e con una motivazione così triste, lo ha fatto sbottare, tanto è che ci ha contattato per raccontare la sua versione dei fatti "Sono sconvolto, questa decisione è una vergogna. Per la persona che sono e per la società in cui gioco è davvero inconcepibile quello che è stato scritto. Il Grifone Gialloverde si basa su valori sani e soprattutto punta al rispetto dell'individuo dentro e fuori dal campo. Abbiamo dei ragazzi di colore in squadra, con i quali non ho nessun problema, e siamo impegnati nel sociale con donazioni alle persone più svantaggiate. Tutto quello che c'è scritto sul referto non è mai esistito. La situazione è nata dopo un contrasto tra me e l'avversario, il quale dopo essersi rialzato ha riferito all'arbitro questa cosa, che io l'avevo insultato con termini razzisti. Non è assolutamente così. Anche oggi i ragazzi della CSL (con cui il Grifone sta giocando l'andata dei sedicesimi di Coppa) mi hanno chiesto cosa fosse successo, visto che alcuni mi hanno già incontrato sul campo e sono rimasti increduli, conoscendomi, leggendo di questa squalifica. E' vergognoso ed ora farò di tutto per tutelarmi legalmente dopo quanto accaduto. Io non sono razzista, tutto il contrario, sono un ragazzo trasparente e tutto quello che provo mi si legge in faccia: non direi mai una cosa del genere".
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