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l'intervista
18 Febbraio 2020
Valerio Ingrosso ©Facebook
Circa duemila abitanti ed il parco che lo etichetta come il Paese dei mostri. Parliamo di Bomarzo ed il Bomarzo che partecipa dignitosamente nel campionato di Promozione: tra le sue file un “mostro” non in senso letterale della parola ma in gergo calcistico ai tempi d’oggi, lo annovera il club viterbese: ValerioIngrosso. Otto campionati vissuti da protagonista in serie D, definiscono i contorni di un calciatore che non ha confini, viste le 35 primavere, carta d’identità alla mano, celebrate. “Sono al Bomarzo perché ad un certo punto è doveroso fare delle considerazioni in ottica puramente familiare: arriva un momento in cui un buon connubio calcio-lavoro è indispensabile" Logisticamente Ingrosso ha scelto una piazza che sposa perfettamente le sue attuali esigenze di vita: buon per i viterbesi che hanno con se un calciatore dal talento immenso. "La nostra squadra ha pagato a caro prezzo le tante e perduranti assenze. Scendere in campo costantemente con 7-8 giovani nell’undici di partenza non è il massimo per un team che deve salvarsi: speriamo di tornare a ranghi completi nel più breve tempo possibile”. Nel frattempo però il Bomarzo ha strappato un punto di platino al Città di Cerveteri e lo ha fatto nella storica, oltre che gloriosa, cornice dello stadio Enrico Galli. "È un risultato -prosegue l’ex Pescia Romana- che infonde una considerevole dose di autostima nel gruppo. Il Città di Cerveteri ha un organico di spessore e sta lottando per sbarcare il prossimo anno in Eccellenza: siamo orgogliosi di aver impattato con loro, senza tra l’altro subire reti”. Ingrosso non è di certo più un ragazzino ma la voglia di giocare a calcio e di farlo con la massima professionalità, lo caratterizza sempre. “Sì -conclude l’esperto centrocampista- io cerco ad ogni allenamento e in ogni match, di dare comunque il meglio di me a prescindere. La voglia di competere con me stesso è viva ed è forse questo il segreto che mi ha portato a vivere una carriera di cui vado fiero. Un percorso anche di vita, dove ho avuto il privilegio di indossare maglie prestigiose e calcare campi importanti".
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