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Ceccano, Vincenzo Compagnone ed il bello di essere dilettanti

Il bomber della formazione di Carlini ha regalato ad un suo piccolo fan una foto a fine gara

23 Novembre 2021

Vincenzo Compagnone

Vincenzo Compagnone ed il suo piccolo fan

Ormai abbiamo imparato a conoscerlo, sia in campo che fuori. Vincenzo Compagnone, classe 1997 ed ormai un veterano dei campi del Lazio. Lotta e sgomita, difficilmente lo vedremo star fermo ad aspettare un pallone dentro l'area. Poi fa anche quello, e la butta dentro, come ogni buon bomber che si rispetti. Ed è proprio questo insieme di cose che deve aver fatto avvicinare un piccolo tifoso del Ceccano a fine gara, alla recinzione che divide gli spalti dal campo: un giocatore che dà l'anima e che poi segna. Un ragazzo, Vincenzo, che sa bene cosa sia il calcio dilettantistico e cosa gli sta regalando settimana dopo settimana. Per chi come lui ha dovuto superare uno dei momenti più bui dell'esistenza di un essere umano, correre e lottare dentro l'area di rigore sono quanto di meglio si possa desiderare, dopo una settimana di lavoro. Anche qui, in campo e fuori. E con tutta l'umiltà del mondo, lontano dallo stereotipo che in tanti ricalcano affiancandosi al luccicante mondo dei professionisti, dimostra di capire quanto sia bello essere un dilettante, di giocare per vincere, divertirsi, e regalare qualche sorriso al proprio paese. Compagnone, ceccanese doc, non ha mai nascosto il piacere che prova nel vestire il rossoblù proprio perché rappresenta la città in cui è nato e cresciuto e che, quando scende in campo, rappresenta. Un messaggio d'amore che il suo piccolo fan ha recepito guardandolo giocare, tanto da spingerlo a chiedergli una foto a fine gara. Un gesto semplice e pulito che El Tiburon ha voluto commentare così "A dispetto di tutte le cattiverie gratuite che potete dire, anche quando le cose vanno bene, posto questa foto che mi fa capire tante cose… Appena finita una partita di campionato, festeggi con la tua squadra (famiglia) con addosso la maglia del tuo amato paese, una partita dove insieme ai tuoi compagni hai sputato il sangue, dopo l’ennesima settimana tra lavoro e allenamento sfiancante come ogni domenica per cercare di portare a casa il risultato, onorando ciò che hai addosso, difendendo il nome della città che rappresenti e della gente che ne fa parte. Sei stremato, contento del lavoro che hai fatto, che unito insieme allo sforzo dei tuoi compagni ha portato un altro risultato importante e nonostante sia continuamente sminuito, sei felicissimo perché sei consapevole di aver dato tutto te stesso, fino all’ultima goccia di sudore. Sono una persona fortunata, ad avere un lavoro, alzarsi la mattina alle 6 per cercare di costruirmi un futuro, per poi fare ciò che amo ossia, giocare a calcio, può non riuscirmi bene a volte, com’è lecito che sia, ma nonostante le chiacchiere non mollo mai e arrivare a fine partita dove un bambino super contento arriva e ti chiede una foto, neanche fossi chissà quale campione di Serie A, ma un semplice dilettante del campionato di Promozione, per me davvero vale più di qualsiasi altra cosa. Grazie al piccolo Matteo, e grazie a te amico mio Antonio Panella". 

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