Tolfa, Del Prete saluta i biancorossi "Adesso guardo avanti"

Si separano le strade tra Christian Del Prete ed il Tolfa. Una semifinale di Coppa raggiunta ed oltre 30 presenze per uno degli esterni più importanti del comprensorio. "Il calcio è questo, vado via per mia scelta da Tolfa dove credo di aver dato tanto. Peccato; la stagione è stata importante ma non sono arrivati successi: adesso bisogna guardare avanti". L’ex, tra le tante, pure di Viterbese, Albalonga e Città di Cerveteri, torna sul mercato: il curriculum che ha, e, i suoi freschissimi 22 anni, sono un invito per chiunque. "Alla mia età conta essenzialmente giocare. Logicamente mi piacerebbe farlo in una società che ha magari aspettative generali simili alle mie. Non faccio una questione di categoria anche se, ho fatto la D e magari mi piacerebbe tornare a calcare certi campi". Vita dura per gli esterni, soprattutto ai tempi dell’Under "Resto sempre dell’idea che se uno è bravo gioca lo stesso indipendentemente dal ruolo, dall’età o dalle regole federali" Del Prete che è più un’ala vecchio stampo, un fluidificante: quelli bravi, i calciatori come lui, oggi li chiamano “braccetti”. "Gioco sulla fascia da sempre e sono dell’idea che un buon esterno debba saper fare bene sia la fase difensiva che quella offensiva: serve poi intraprendenza e coraggio". Lo stesso coraggio che porta Del Prete anche a colpire letalmente, quando sente e può, in zona gol. "Mi piace calciare in porta, tentare. Se mi limito a difendere e a svolgere il mio accademico compito non sto apposto con la coscienza: oso e qualche volta va bene". Più un brasiliano nell’atteggiamento tattico che un calciatore italiano. "Non ho il talento dei sudamericani ma ho un carattere estroverso quello sì. In campo bisogna essere un po’ tutto: serve, alla fine, tutto".