Un campionato mangia-allenatori: 18 nuovi tecnici, chi è stato il migliore?

Sono 18 i volti nuovi che rispetto all'inizio della stagione si sono palesati nel campionato di Promozione. Un numero di per sé altissimo se rapportato al numero di realtà che popolano il torneo cadetto (80) e che aumenta ancora se consideriamo anche quei tecnici che, una volta incaricati, sono saltati prima dell'esordio ufficiale. Il 22.5% dei tecnici è quindi diverso rispetto al piano iniziale. Scegliere di esonerare un allenatore, oppure scegliere di dimettersi, serve da un lato per dare la cosiddetta scossa, dall'alto per cercare nuove esperienze quando ci si rende conto che qualcosa non va. Un calderone enorme in cui dentro finiscono, motivazioni, ragioni tecniche e sentimenti. Sì, anche quelli, che nel dilettantismo hanno un peso più ampio. Ma come si può valutare l'operato di così tanti allenatori che hanno periodi di permanenza diversi e hanno affrontato avversari dalla caratura multiforme? Abbiamo ideato un parametro, un coefficiente tecnico, attraverso il quale stilare una classifica che possa avvicinarsi il più possibile alla realtà del campo. Abbiamo diviso in quattro fasce la classifica di ogni girone assegnando un valore di 5 punti alle formazioni nelle prime 5 posizioni scendendo poi a 4 e 3 punti per le altre due fasce successive. 2 punti, invece, per le ultime due in classifica. Questi punti, moltiplicati per quelli conquistati nella singola gara, danno un coefficiente di difficoltà il quale, sommato ai punti effettivamente conquistati e diviso per le giornate disputate, crea il coefficiente tecnico, il parametro che ci serve per vedere chi ha fatto meglio tra i nuovi allenatori. 

Esempio: vittoria contro una squadra quarta in classifica = 3 (punti vittoria) x 5 (punti coefficiente difficoltà) totale 15, e così via per ogni gara giocata. Se le gare sono 4 in questo caso il coefficiente tecnico sarebbe 15:4 = 3.75