l'intervista

Barrago si prepara per la sua rivincita "Pronto a rispondere alla chiamata giusta"

Riccardo Giovannetti

Nel mondo del calcio, purtroppo, non sempre tutti gli sforzi fisici ed economici vengono sempre ripagati. È il caso del Città di Cerveteri, squadra che ha chiuso il campionato con un epilogo amaro. Il club verdazzurro, infatti, nonostante un mercato invernale di livello, non è riuscito a evitare la retrocessione, in una stagione in cui ci sono stati più bassi che alti. Davide Barragoarrivato proprio a dicembre fa il punto sulla stagione vissuta "Abbiamo pagato i pochi punti fatti nel girone di andata, nonostante la rosa importante che avevamo. Io, come altri cinque giocatori, sono arrivato nel mercato invernale, quando la squadra veniva da sette sconfitte consecutive. Il girone era composto da squadre molto attrezzate, quindi non era scontato che, facendo un’ottima campagna acquisti in inverno, ci saremmo salvati. Le responsabilità sono soprattutto di noi giocatori, ma ha influito il fatto che non si è costruita una rosa all’altezza in tempi precedenti". Cerveteri, tra l’altro, che ha chiuso il campionato con 39 punti, ed è passato per i play out, uscendo sconfitto contro il Tarquinia: "Sono deluso e amareggiato, questa è stata la mia prima retrocessione ed è bruttissimo, non lo auguro a nessuno perché ci siamo sentiti perdenti sia a livello umano che in quello calcistico. Ci abbiamo provato in tutti i modi, abbiamo dato tutto sul rettangolo verde fino all’ultimo minuto disponibile"  Per quanto riguarda il proprio futuro, l'ex Ostia si è espresso così: "All’età di 33 anni ho ancora molto da dare sia a livello umano che calcistico. Se dovesse arrivare la chiamata giusta,non potrei fare altro che accettarla e mettermi in gioco, con tutta la voglia che ho di spaccare il mondo". In Promozione, quello del portiere è spesso un ruolo condizionato dalla regola degli under, in quanto molte società preferiscono far giocare tra i pali un giovane, svantaggiando i numeri 1 più grandi. Lo sa bene anche Barrago: "Purtroppo questa regola penalizza me ma anche tanti altri miei amici portieri. Questa è un’arma a doppio taglio: chiunque, sia over che under, deve mettere a disposizione la propria umiltà, professionalità e preparazione fisica e atletica, a prescindere da una norma che ti possa facilitare o meno. Ovviamente, poi, c’è il mister che sceglie chi sono i migliori undici da schierare in campo, compreso il portiere. Quindi, anche trovandomi in una situazione in cui il mio collega è un giovane numero 1, non avrei problemi a fornire la mia esperienza, anche stando seduto dalla panchina".

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