l'intervista
Riccardo Bei, il dottore del centrocampo "L'ambiente Red Tigers mi stimola"
L'ex Certosa è stato assoluto protagonista nel successo di Monte San Giovanni Campano con l'Anitrella
Dopo l'apprendistato a Fiano, ora è tempo di praticare quanto imparato. Quantomeno in campo, perché nella vita di tutti i giorni Riccardo Bei dovrà ancora studiare per poi ritagliarsi il suo spazio in una delle professioni che più di ogni altra vedono nella passione e nella naturale ispirazione il loro germogliare. Quando indossa gli scarpini Riccardo è tutto cuore e sostanza, in mezzo al campo non si può non notarlo perché riesce ad essere praticamente ovunque. Giocatore dallo spiccato spirito di sacrificio due domeniche fa è riuscito anche ad entrare con una doppietta nel tabellino dei marcatori. Fatto inusuale, ma che lo premia per la continua abnegazione alla causa.
Secondo anno per te in Promozione, con obiettivi completamente diversi: che campionato stai vivendo?
"Questo è il mio secondo anno di Promozione dopo lo scorso campionato con il Fiano Romano. Il campionato dello scorso anno per me è stato fondamentale. Mi ha permesso di crescere sia come uomo che come giocatore e per questo non smetterò mai di ringraziare Mister Simone Lascaro. Quest’anno ho iniziato la stagione con il Certosa in Eccellenza, che da sempre per me è stata come una seconda casa e rimane sempre nel mio cuore, ma poi ho deciso di sposare il progetto Red Tigers soprattutto con l’intento di trovare un ambiente che mi potesse dare più spazio e molta più continuità nel minutaggio. Credo che questi siano stati gli stimoli che mi hanno spinto verso questa scelta, considerando anche i miei pesanti impegni universitari (studente al quarto anno di Medicina e Chirurgia, ndr). Credo che l’obiettivo del nostro campionato sia chiaro: riemergere da questa situazione di difficoltà e cercare di salvarsi il prima possibile. Abbiamo tutte le carte in regola per farlo".
Sei stato senza dubbio l'MVP contro l'Anitrella. Per un centrocampista come te la doppietta è abbastanza rara: come hai festeggiato?
"Decisamente per un giocatore come me già segnare è un evento piuttosto raro, figuriamoci una doppietta. Più che per i due gol in sé, sono molto contento della nostra vittoria e della nostra prestazione da vera squadra su un campo estremamente difficile e contro una compagine molto attrezzata. Abbiamo mostrato un atteggiamento vincente nonostante le molte difficoltà riscontrate in settimana, tra cui diversi infortuni. Era troppo importante vincere sia per rafforzare e consolidare il gruppo che per rialzarci in classifica. Questo ci ha dato modo di festeggiare sia negli spogliatoi che sul pullman di ritorno e naturalmente le pizzette post allenamento settimanale sono state d’obbligo".
Da Marziali a Panno, come è cambiato il tuo modo di giocare?
"Innanzitutto desidero ringraziare il Mister Fabio Marziali per avermi fatto sentire subito parte integrante del gruppo e avermi sempre mostrato fiducia. Con il Mister Fabio Panno stiamo iniziando a conoscerci e credo che stia facendo un ottimo lavoro sia proprio da un punto di vista di qualità degli allenamenti e sia soprattutto cercando di rafforzare quel concetto di gruppo squadra che forse è mancato in qualche tratto della prima parte della stagione. Il mio ruolo naturale è centrocampista davanti alla difesa con una forte propensione alla interdizione e al recupero palla. Domenica il Mister mi ha schierato un po più avanti, in una posizione per me un po’ atipica, ma l’importante era fare una buona prestazione e ho cercato di dare il massimo e seguire le sue direttive al meglio, sperando di esserci riuscito. Credo che ogni giocatore debba sempre essere una risorsa messa a disposizione per il bene comune della squadra".