Fregene Maccarese, qualità e (anche) mentalità: il progetto biancorosso al suo meglio

Dopo diverso tempo il Fregene Maccarese ha cambiato modus operandi, affidandosi al mercato per cercare di aumentare il proprio bagaglio, se non tecnico quantomeno esperienziale. In particolare i due colpi estivi legati a nomi pesanti per il reparto avanzato come Toscano e Scerrati avevano messo chiaramente in evidenza la volontà del club di rinnovarsi e di puntare a qualcosa d'altro, di più importante, per giunta in quello che poi si sarebbe scoperto come un nuovo girone rispetto al classico circuito con le viterbesi. La nuova avventura non ha né spaventato né colto di sorpresa una società che ha mantenuto la barra dritta nelle prime avversità ed anzi ha cambiato passo proprio quando ha ritrovato la sua pelle originaria. Usciti di scena, infatti, Toscano prima che Scerrati poi, con il solo Attardo a confermare le mosse estive di peso, al Paglialunga è arrivato un attaccante voglioso di rilancio dopo un passaggio discretamente a vuoto con la maglia dello Sporting San Cesareo, Michael Di Pilato. Il centravanti, che con la doppietta di domenica ha toccato quota 12 in campionato, si è perfettamente incastrato nel puzzle biancorosso composto da un manipolo di elementi che si conoscono da diverse stagioni. Da un lato è semplice, quindi, entrare in un contesto in cui devi aggiungere qualcosa, dall'altro però è complicato gestirne la pressione visto che, soprattutto per quel che riguarda il 9, la pressione e le aspettative erano alte. L'ex Grifone ha però gestito al meglio la nuova investitura da bomber principe ed oltre a non disattendere le attese, ha migliorato il rendimento di una squadra che si è catapultata verso l'alto. Non una coincidenza, ma il risultato di un lavoro lungo. E alla lunga il lavoro paga.