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Dopogara
26 Maggio 2025
Il centrocampista del Grifone (©GazReg)
Una lunga e prestigiosa carriera, riuscendo anche ad avere continuità nel mondo professionistico, disputando 4 stagioni importanti e da protagonista. D’altronde, uno dalle qualità tecniche di Paolo Capodaglio non poteva che essere una pedina fondamentale dovunque metteva piede. Quel piede, il mancino, il quale non ha fatto altro che illuminare in mezzo al campo, praticamente la sua casa da 20 anni. Da domenica, però, Paolo ha deciso di dire basta, di lasciare quel gioco che lo ha accompagnato per tutta la vita. Nella sua ultima stagione al Grifone, Capodaglio è stato applaudito da tutto il Villa de’ Massimi, riservandogli uno striscione e tanti applausi.
Che emozioni stai provando?
“Diciamo che è un po’ un misto. Sai, ora mi passa per la testa tutta la mia carriera e ci vorrà un po’ per metabolizzare tutto questo”.
Qual è stato il momento che porti maggiormente nel cuore?
“È stata una settimana nella quale sono riaffiorati un sacco di ricordi. Senza dubbio mi porto dentro gli anni del professionismo, che sono stati i più intensi dato che debuttare e giocare tra i professionisti è il motivo per cui ho iniziato. Certo, dovunque sono andato ho messo sempre tutto me stesso, quindi fare una distinzione non sarebbe giusto”.
Chiuso un capitolo se ne apre un altro. Hai già qualche idea per il futuro?
“Ho parlato con la società e questo è un ambiente a cui sono particolarmente legato. Hanno un modo di lavorare che sposo e che fa per me. Condivido in pieno le loro idee e spero di proseguire sotto altre vesti, sempre con il Grifone".
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