l'Intervista
Urbetevere, Lupo ha trascinato il branco "Questa salvezza mi ha dato nuovi stimoli"
Il club di via della Pisana ha trovato il successo nella sfida decisiva contro il Valle del Peschiera: due assist per il capitano che si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe
L'Urbetevere grazie a grinta, fame e determinazione è riuscita a superare lo scoglio playout e a confermarsi nella categoria. Il progetto dunque stipulato a inizio anno dalla società ha funzionato: palla ai giovani che col passare del tempo possono crescere e confermarsi.
Un lavoro a tutto tondo che ha avuto qualche difficoltà, qualche caduta, ma grazie a unione e unità (termini fondamentali per il successo del progetto) ha condotto all'obiettivo prefissato a inizio stagione, la salvezza. Nell'ultima di campionato i gialloblu sono stati condannati al playout sia dal pareggio contro il Casal Barriera, sia dalla larga vittoria della Gregoriana sul Monterotondo. Questo fatto ha innescato un qualcosa nella testa dei ragazzi di mister De Vizzi che, in casa contro il Valle del Peschiera, sono riusciti a confermarsi in categoria.
24,8 questa la media di età schierata da mister De Vizzi in occasione della sfida contro i reatini. Una squadra giovane contornata solo da due “over” con esperienze importanti. In primis su tutti Federico Gentile, ex tra le altre di Como, Foggia e Alessandria in serie C. Un altro veterano gialloblu è Vincenzo Lupo, classe ’90 passato anche per le giovanili della Roma. Il mediano gialloblu, da vero capitano si è preso la squadra sulle spalle e l’ha traghettata fino alla vittoria "Abbiamo affrontato la settimana nella maniera più intensa e allo stesso modo serena possibile. Sapevamo quello che dovevamo fare e l’abbiamo fatto con grande determinazione".
Segno X I gialloblu sono stati la squadra con più pareggi (ben 17) "Abbiamo fatto un campionato con molti, forse troppi, pareggi penso anche questa squadra non avrebbe dovuto giocare il playout. La partita persa dal Monterotondo ci ha portato a questo. Un risultato inaspettato visto che in rosa hanno giocatori importanti, così come il tecnico. Devo però anche ringraziarli perché fare un playout a 35 anni e vincerlo mi ha stimolato. Gli stimoli nel calcio sono tutto. Ringrazio i ragazzi che nella partita più importante della stagione sono scesi in campo con fame e voglia di fare. Il primo e il terzo gol nascono da due miei passaggi ma è merito di Spadaccini e Gianotti che ci hanno creduto e sono andati a segnare con la giusta voglia".
Uno sguardo al futuro… I 35 anni si fanno sentire ma la voglia di divertirsi e di misurarsi con sfide nuove non conosce limitazioni di età "Il prossimo anno continuerò sicuramente a giocare. Questo sport mi ha insegnato tanto, soprattutto in momenti complicati della mia vita. Mi ha sempre dato stimoli ma soprattutto è stata una valvola di sfogo per andare avanti, mi ha fatto conoscere tanta gente forte e importante, ho avuto l’onore di allenarmi quando ero in Primavera con calciatori del calibro di Totti e De Rossi. Penso che per un ragazzo romano e romanista non ci sia cosa più bella. Ho avuto la fortuna poi di girare l’Italia in lungo e in largo per poi tornare nel Lazio in cui ho vissuto le emozioni più grandi. Ho vinto ma ho anche perso tanto, ringrazio anche e soprattutto le sconfitte che mi hanno fatto crescere prima come uomo, poi come calciatore".
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