Fabrizio Cencia ed una vita per il Pontinia. Amaranto pronti al salto in avanti?

Fabrizio Cencia e il Pontinia: un legame indissolubile solidificatosi negli anni e che si appresta ad avviare un nuovo capitolo nella stagione che prenderà il via nel mese prossimo. La conferma del tecnico sulla panchina amaranto rappresenta un ulteriore prova di stima e fiducia da parte della società verso un mister, ma soprattutto un uomo, fortemente legato alla sua terra. Proprio le parole di Mister Cencia ci accompagnano verso l’inizio di un’annata in cui i suoi ragazzi tenteranno di confermare il buon rendimento della scorsa stagione, e chissà fare anche un ulteriore salto di qualità in più.

Alla luce della riconferma sulla panchina del Pontinia, può dirci qual è il segreto dietro ad un legame così stretto tra un mister, la società e la località?
"Sono dodici anni che lavoro qui, li ho spezzettati ma complessivamente sono dodici e questo è il terzo anno di fila alla guida della Prima Squadra. Non si tratta di essere solo un semplice allenatore, ma ho potuto costruire negli anni grandi rapporti umani che è la cosa a cui tengo di più. Mi rifaccio alle parole di un post recentemente pubblicato su di me dalla società:- Questa non è solo una squadra. È casa. È Pontinia”.

Sono arrivati Campagna e Schiavon, ma anche delle importanti conferme come quelle di Federico De Santis e Malandruccolo. Un suo parere complessivo sulla rosa che si sta creando?
"Nella rosa manca qualcosina (e nel frattempo è arrivato Alessandro Vannini, giovane attaccante con esperienze a Terracina e Sezze) ma siamo in fase di chiusura, sono molto soddisfatto del mercato e speriamo di confermare il buon rendimento della passata stagione. Grazie al nuovo impianto si sono avvicinati più ragazzi in prova e la speranza è quella di trovare qualche elemento che ci possa essere d’aiuto. Le under si stanno strutturando bene, tanto che porterò in ritiro un 2010 molto bravo che cercheremo di far crescere con i più grandi, senza bruciarlo subito però. La cosa che mi preme maggiormente è quella di ritrovare al più presto Federico De Santis, che sta recuperando da un intervento alla spalla e che mi piacerebbe riavere a disposizione già da ottobre data la sua importanza nello spogliatoio".

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Che tipo di girone si aspetta e come affronterete la nuova stagione? "Non so in quale girone saremo messi, ma se dovesse essere quello ciociaro è senza dubbio quello che ho conosciuto meglio dopo tanti anni che alleno. Conosco gli allenatori e ho un buonissimo rapporto con tutti, perché nella vita conta sapersi comportare bene andando oltre il risultato e la tensione della partita. Qualora dovessimo invece finire nel girone più romano ci sarà da soffrire anche in quel caso, avendo constatato che le squadre romane hanno una più ampia scelta di under rispetto a noi e sono ben allenate e strutturate. Sarà in ogni caso un campionato duro e tirato, perché è pieno di squadre attrezzate e blasonate. Sono convinto che ci saranno tante battaglie. Speriamo di far divertire la gente di Pontinia, anche se preferisco vincere piuttosto che far divertire".

Un suo parere sull’importanza del nuovo impianto e del ritorno a Pontinia, dove non manca mai il sostegno della gente. "Lo scorso anno sul campo di terra abbiamo fatto fatica, quest’anno abbiamo anche noi l’impianto nuovo ma soprattutto torniamo a casa dopo un anno di esilio. Pontinia è una piazza importante e passionale, dove ogni domenica vengono 400-500 persone e si nota la differenza quando giochi in casa. Spero che i tifosi siano nuovamente il dodicesimo uomo in campo perché abbiamo bisogno di loro, considerando che continueremo a dare spazio anche a qualche prodotto locale del nostro settore giovanile. La società sta facendo un grandissimo sforzo, spero che le istituzioni a Pontinia ci siano vicine dato che siamo l’unica realtà a livello dilettante e di Prima Squadra.

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Speriamo di avere sempre a disposizione le persone che ci seguono come paese, dato che ogni risultato raggiunto è stato sempre frutto del nostro lavoro supportato dal sostegno della gente amaranto, che non smetterò mai di ringraziare sia come uomo che come allenatore".

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