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Società sportive, boccata d'ossigeno ma c'è chi chiede di più
Il governo allunga i tempi dei pagamenti fiscali e contributivi, prorogati anche i canoni degli impianti sportivi. Dalla Lega Pro Ghirelli: “Occasione per ripensare questa disciplina nel profondo”
E' arrivata una boccata d'aria fresca che, di questi tempi, non può che fare un gran bene. Lo Stato, nel far fronte all'emergenza Coronavirus, ha infatti voluto tendere una mano al mondo delle società sportive. Grazie al decreto legge “Cura Italia”, il governo ha infatti allungato i tempi dei pagamenti fiscali e contributivi, compresi quelli dei canoni degli impianti sportivi. Per i club dunque nuova data da segnare in rosso sul calendario, non più entro il 31 Maggio bensì il 30 Giugno 2020. Una mossa che rispecchia le richieste fatte da società professionistiche e dilettantistiche che si sono viste così accontentate nella sospensione in via prioritaria dei versamenti delle ritenute e dei contributi fiscali e previdenziali. Approvata poi la concessione di una indennità anche ai collaboratori di società e associazioni sportive dilettantistiche la cui attività è stata sospesa.
La Figc ringrazia Un provvedimento che ha ricevuto il plauso della federazione che, attraverso un comunicato, ha fatto sapere come “Con il riconoscimento della sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi anche per le società sportive come richiesto dalla FIGC, viene riconosciuto al calcio, al pari di altri comparti produttivi, lo stato di crisi dovuto all'emergenza COVID-19. Tale provvedimento rappresenta un primo passo concreto per consentire all'intero settore di fronteggiare questa difficile contingenza”. Non sono mancati neanche i ringraziamenti da parte dello stesso presidente Gravina: “Desidero ringraziare il Governo, il ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e in particolare il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, dimostratisi sensibili verso le nostre istanze. Trovare soluzioni in grado di fronteggiare questa grave criticità è frutto di un continuo confronto con le istituzioni, così come l'individuazione di altri provvedimenti economici e normativi che rilancino l'intero sistema, in perfetta sintonia con le esigenze del Paese”.
Serie C, Ghirelli chiede cambiamenti “Il coronavirus è l’occasione per il calcio italiano per ripensare questa disciplina nel profondo, come farla tornare ad essere uno strumento sociale utile alla collettività, come ripensare l’esperienza dello stadio e dei tifosi una volta che la crisi sarà terminata”. Così dichiara Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro che, a seguito del Consiglio Direttivo, ha consegnato alla FIGC lo studio condotto da PwC TLS sull’impatto potenziale che il coronavirus avrà sul calcio della Serie C. L’impatto potenziale, per la stagione corrente e per la prossima, va da un minimo di circa 20 milioni di euro ad un massimo di circa 84 milioni, con una contrazione sul fatturato delle squadre fino al 30%. “La stagione delle riforme per il mondo del calcio - conclude Ghirelli - è irrinunciabile. Il Governo e il Ministro Spadafora riconoscono che il calcio è parte integrante del sistema produttivo nazionale. L’ecosistema del calcio della Serie C ha bisogno di benzina per funzionare ma vuole anche proporre soluzioni per la ripresa economica, sociale ed occupazionale del Paese”. Dalla Lega Pro, come si apprende dal Sole 24 ore, sarebbero arrivate anche ricieste decisamente più incisive come il riconoscimento di un credito di imposta a fronte di investimenti nella formazione dei giovani e nelle infrastrutture, l’introduzione dell’apprendistato e del semiprofessionismo, per arrivare sino alla ridiscussione dell’Irap sui contratti degli atleti nell’ottica di una deducibilità dei costi per tutti i club professionistici.