DOPO GARA
Clamoroso Capponi: "Medito di smettere con il calcio"
Il Presidente del Monterosi si sfoga al termine della sconfitta interna contro il Latte Dolce usando parole durissime contro la terna arbitrale ed "i continui errori a sfavore della sua squadra"
Alle sue spalle il celebre motto biancorosso del “no fair no play”, in conferenza il presidente del Monterosi Luciano Capponi ha commentato in maniera piuttosto sindacabile, visto il momento che sta attraversando la classe arbitrale, la sconfitta dei suoi ragazzi contro il quotato Latte Dolce nella 14^ giornata del campionato di Serie D girone G.
“Prima di venire in conferenza stampa ho dovuto fare 5 minuti di meditazione per non rischiare una squalifica che, altrimenti, avrei preso senza dubbio, visto il mio stato d’animo: il direttore di gara non ha sbagliato solo in occasione della terza rete ospite, contro di noi si è schierata anche la cosiddetta fortuna che ha invece accompagnato i nostri avversari di turno: la dea bendata ha sempre il suo peso in questo sport, certo è che potevamo chiudere il primo tempo con 3/4 reti di vantaggio e, invece..”.
Parole importanti ed incisive quelle proferite da un Capponi profondamente amareggiato e deluso, soprattutto nei confronti della classe arbitrale: "La squadra non meritava la sconfitta, sulla terza rete del Latte Dolce è palese un fallo non sanzionato di un calciatore sardo, l’azione prosegue, prendiamo goal, il nostro tecnico Mariotti giustamente perde le staffe e viene allontanato dal signor Picchi. È stata una partita difficile da metabolizzare per il Monterosi, una gara giocata sotto una forte pioggia battente, condizionata poi pesantemente dalle decisioni della terna designata: così viene frantumato in un colpo solo il lavoro di un club".
Con uno sfogo ben scandito il patron del Monterosi sentenzia in maniera netta l’operato dei tre giudici di gara provenienti, per l’occasione, dalla Toscana: "Dispiace dirlo ma il Latte Dolce non ha assolutamente meritato i 3 punti, è in questi momenti che viene meno la voglia da parte mia di proseguire questa avventura sportiva: stiamo subendo troppe ingiustizie. In giorni come questi medito di smettere con il calcio perchè tutti gli sforzi vengono distrutti per disattenzioni e per episodi che andrebbero valutati con maggiore attenzione". Visibilmente amareggiato, deluso dalla sconfitta interna che rallenta il cammino verso la vetta del suo Monterosi, Capponi viene incalzato, con lo scopo di trovare uno spunto di positività in una domenica negativa. "Non riesco proprio a sorridere stavolta e se non riesco io significa che sono proprio stufo perché il Monterosi non può continuare a subire torti di natura arbitrale: perdere così e vedere la mia squadra depressa a fine gara, mentre gli altri esultano, ferisce ancor di più in questo contesto". Un vero e proprio processo contro i fischietti designati di turno: "Ho sempre creduto nella loro buona fede ma certi errori li reputo intollerabili e inammissibili. Una lunga serie di sviste arbitrali in questo campionato, non so più cosa fare, non può più continuare. Se continua io a dicembre manderò tutti a casa e farò giocare la Juniores". Concetto chiaro quanto contorto: gli arbitri sono una buona fede ma non possono sbagliare.
Resta sempre il fatto, incontrovertibile, che gli arbitri sono persone e come tali hanno facoltà di cadere nell’errore poiché vivono di dubbi, emozioni, sensazioni del momento. Le stesse sensazioni, pulsioni emotive che conducono un Presidente di un club importante come il Monterosi a catalizzare l’attenzione in una conferenza stampa dove, nelle sue parole, trapela tutto l’amore viscerale verso la sua squadra. Tutto ciò è apprezzabile ma è proprio seguendo la filosofia di Capponi che viene lecito riflettere sul fatto che, nello sport, la sconfitta è un buon viatico verso la crescita. Di tutti.