la polemica

Branicki shock: "Caso Alfageme? L'Avellino può tutto..."

L'attaccante polacco, con un passato nel calcio laziale, a gamba tesa sulla nota vicenda di mercato in Campania

Il caso Alfageme-Avellino si è da poco risolto con una sentenza (a detta di molti, storica) favorevole alla società campana, che ha visto accettare il proprio ricorso ottenendo l'ok per il tesseramento dell'attaccante argentino. Non si placano, però, le polemiche da parte di molti club dilettantistici e di calciatori con lo stesso status di Alfageme. Uno di questi è Piotr Branicki, che nel Lazio ha fatto le fortune di Aprilia, Fondi e Sora tra il 2009 e il 2013. Branicki, svincolato dallo scorso 16 dicembre, ha sbattuto contro una normativa che non gli permette di essere tesserato nei dilettanti dopo il 31 dicembre e sarà costretto a cercare una squadra oltre confine.


Lo sfogo. “La cosa che mi fa più arrabbiare è che provo a capire perché Alfageme sì e io no, ma non ci riesco. E nessuno mi dice niente, nessuno mi aiuta”, ci ha raccontato il bomber polacco. Premetto che non ho nulla contro il ragazzo e l'Avellino, anzi sono felice che lui avrà la possibilità di giocare. Ma gli altri che sono rimasti a piedi? Per me è ancora peggio, per via dell'età. Non posso permettermi di stare fermo 4-5 mesi, chi mi prende l'anno prossimo se non gioco? Sono costretto a tornare in Polonia, ho già fatto i bagagli, proverò a giocare lì per poi ritornare in Italia”. Branicki si sente ostaggio della burocrazia italiana, non si dà pace. E le sue sono parole pesanti: “Vuoi sapere la mia idea? L'Avellino ha fatto credere di voler tesserare Alfageme già a dicembre, hanno mandato questo foglio facendo finta di volerlo tesserare quando non si poteva fare, perché era ancora sotto contratto con la Casertana. Tant'è che lui si è presentato a metà gennaio, e questo me lo dice gente che vive lì. Poi arriva questa notizia che lui potrà giocare e noi altri no. Siamo peggio di Alfageme? La legge non dovrebbe essere uguale per tutti? Ho chiamato la LND e mi hanno detto 'Perché lui ha fatto ricorso, puoi farlo anche tu'. Sai cosa mi hanno risposto? Che per il mio ricorso ci vorranno 2-3 mesi, mentre Alfageme ha fatto tutto in pochi giorni. E allora ti viene spontaneo pensare 'Lo ha tesserato l'Avellino, un club che ha fatto la Serie A, la città dov'è nato il presidente della Lega Dilettanti'. Ho parlato anche con avvocati dell'AIC (Associazione Italiana Calciatori, ndr) che mi dicevano che non c'era nessuna possibilità che avrebbero vinto il ricorso e che non si cambia una legge per un solo calciatore. Ma loro sono l'Avellino e allora qualcosa si fa: in Italia chi ha potere può fare di tutto. Devono dirmi come hanno fatto: se la legge è uguale per tutti, Alfageme non doveva essere tesserato. Prima o poi dovranno dirlo e se hanno fatto le cose per bene saremo tutti più sereni".

Mi hanno tolto l'aria. Un vero e proprio dramma sportivo, ma non solo, quello che sta vivendo Piotr, in Italia da 19 anni, che tutti chiamano Pietro. “Io senza pallone non posso stare, ci vivo e non posso rinunciare a correre, al ritmo partita, ai compagni, ai tifosi. Mi hanno inguaiato. Chi non si arrabbierebbe nel vedere una cosa del genere? A dicembre avevo tante offerte, ma ho preferito aspettare per valutare quella giusta, non sapendo che non avrei potuto essere tesserato. E ora sono costretto a partire. Oggi non mi hanno tolto il cuore: mi hanno tolto l'aria”.

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