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23 Marzo 2020
Prima che tutto si fermasse la sua Torres aveva blindato la terza posizione. Un cammino soddisfacente, interrotto bruscamente dal diffondersi dell'epidemia che lo ha toccato in prima persona, non solo per lo stop al calcio giocato, quanto per il coinvolgimento della moglie, operatrice del 118. Preoccupazione, dispiacere, ma soprattutto tanta voglia di tornare alla normalità giocando in "contropiede", questi sono i pensieri espressi sui social dal tecnico del club sardo: "E’ un momento particolare, difficile per tutti. Sono coinvolto emotivamente ancora di più perché mia moglie lavora al 118, è in prima linea e torna a casa stanca con ore ed ore di lavoro sulle spalle. Oltre a livello fisico è giù di morale per le scene di vivono in questi giorni negli ospedali. E’ una situazione veramente surreale. Rinnovo dunque l’invito a tutti a restare a casa, l’unica cosa che possiamo fare in aiuto di questo sistema d’emergenza e soprattutto di quei medici, infermieri e volontari che sono al fronte. Bisogna viverla come una partita di calcio dove siamo tutti in difesa sotto gli attacchi dell’avversario, pronti nel momento opportuno a ripartire nel fare gol e vivere in un momento di gioia tutti insieme".
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