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L’Intervista

Vis Artena, Sabelli: “La differenza sta nella testa”

Il centrocampista tramite un messaggio sulla pagina facebook della società rossoverde ha risposto ad alcune domande poste dai tifosi

08 Aprile 2020

Piergiorgio Sabelli

Piergiorgio Sabelli

Piergiorgio Sabelli

Piergiorgio Sabelli, centrocampista classe ‘96 della Vis Artena, ha esortato tutti a continuare a rispettare le regole rispondendo con chiarezza alle domande dei tifosi.


Quali sono le differenze che hai riscontrato tra il campionato di Eccellenza e il campionato di Serie D?


“Non ci sono tante differenze, poiché il ritmo è elevato in entrambi i campionati. Ci sono ottimi giocatori e credo che la differenza sostanziale la faccia la mentalità del calciatore e quindi la sua applicazione, la sua dedizione ed il suo impegno che vanno dal primo allenamento della settimana alla partita della domenica. Ho sempre pensato che a parità di qualità, la testa può fare la differenza.”


Ci sono differenze nel modo di allenare tra mister Campolo e mister Punzi?


“Sono due allenatori che amano veder giocare a calcio la propria squadra, con la caratteristica simile del possesso palla e la ricerca della profondità nel minor tempo possibile. Sono stato fortunato ad avere due allenatori con dei concetti uguali. L’unica differenza è nel modulo: mentre mister Punzi ha sempre improntato il suo gioco con lo stesso schema, mister Campolo preferisce cambiare di domenica in domenica per non dare punti di riferimento all’avversario. Entrambi, però, sono due allenatori molto preparati e che ringrazierò sempre perché hanno contribuito alla mia crescita personale.”


Le impressioni della cavalcata vincente della stagione 2017/2018 e l’emozione che hai provato?


“È un annata molto importante che ricorderò per sempre. Per tutti gli addetti ai lavori le favorite alla vittoria erano altre mentre noi eravamo definiti come una sorpresa e invece siamo arrivati a vincere il campionato tramite l’unione del gruppo. Ancora oggi sento i miei compagni che ho sempre reputato degli amici e quello ha fatto la differenza."


Il rapporto con la tifoseria?


Sono quattro anni che gioco per questa maglia e ad oggi nella rosa sono quello con più presenze e più anni di militanza. Penso sempre di aver rispettato i tifosi e onorato la maglia, così come loro hanno rispettato me e tutta la squadra. Mi auguro di raggiungere obiettivi importanti sia per la società che per loro che ci sono sempre stati vicini sia nei momenti difficili che nei momenti di gioia.”

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