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L’INTERVISTA
16 Aprile 2020
Daniele Arras, presidente del Lanusei
Daniele Arras, presidente del Lanusei, lancia un grido di allarme intervistato da “Tuttomercatoweb.com”: “Il mondo dei dilettanti è di una rilevanza economica e sociale tale che non merita di essere trascurata". Un intervento deciso che cerca di tutelare la categoria da parte del numero uno del club sardo che l’anno scorso è andato vicinissimo al salto nei professionisti: "Sto bene e al momento è la cosa più importante. Poi però ci sono tante altre questioni da affrontare che complicano il quadro. La nostra comunità (provincia di Nuoro, ndr) sta reagendo bene, la mia impressione è che tutti abbiano capito l'emergenza e siano tutti ligi ai vari decreti stabiliti dalle autorità. Con un po' di sofferenza, si aspetta che la crisi cali per tornare a una parvenza di normalità. La squadra? Loro continuano a fare dei lavori individuali all'interno delle rispettive case. Il mister e lo staff gli danno indicazioni, anche se c'è molta preoccupazione. Soprattutto i ragazzi che ancora non sanno se si riprenderà la stagione oppure no”. L’attenzione si sposta sulla possibilità di riprendere o meno il campionato: “Penso ci siano due grossi problemi da affrontare. In primis c'è l'aspetto sanitario e logistico, che dipenderà dall'andamento dell'epidemia e dalla capacità di convivere con il virus. Non si arriverà al contagio zero e prima o poi dovremo fare i conti con dei protocolli che coinvolgeranno anche lo sport. Il secondo problema è di tipo economico: questa situazione ha generato grosse perdite per tutto il tessuto socio-economico nazionale. L'attività sportiva, ancor più quella dilettantistica, subisce maggiormente la crisi perché chi la sostiene, ovvero gli sponsor, sono impegnati a garantire la sopravvivenza delle proprie aziende. Sicuramente la priorità non è sostenere le società sportive, ma spero abbiano un supporto. Il mondo dei dilettanti è di una rilevanza socio-economica tale che non merita di essere trascurata. Ci sono migliaia di persone che vivono in questo mondo e per tutelarle bisogna fare in modo che la maggior parte dei club sopravvivano.
Dobbiamo alzare il livello di tutela per i tesserati, soprattutto per la Serie D. Adesso non ne hanno, sarebbe giusto introdurre delle norme per loro. Ma è anche vero che per fare questo ci devono essere delle società solide e capaci di sopportare quest'aumento di tutele. Le riforme devono andare di pari passo con la capacità di autosostenersi. Facile dire che bisogna farne, ma da qualche parte la coperta bisogna tirarla. E siccome è già molto corta bisogna stare attenti a mantenere un certo equilibrio".
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