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l'intervista
23 Aprile 2020
Luciano Capponi
Sempre schietto e con pochi giri di parole, Luciano Capponi è tornato sull'argomento calcio e Coronavirus rilasciando un'intervista al sito internet metropolitanmagazine.it (qui la versione integrale). L'analisi del numero 1 del Monterosi è partita dall'attuale condizione sanitaria del Paese legate al movimento calcistico dei dilettanti “Fermarsi qui, significherebbe uccidere le possibilità economiche di un’infinità di squadre, anche considerando che siamo chiusi in casa per un falso storico inenarrabile. Il Coronavirus, tra virgolette, non esiste, perché quando fanno gli esami per la positività, nessuno sa che si stanno facendo esami a delle tossine, che ogni corpo umano emette, visti i veleni in corso. Oggi se ti danno una spinta e cadi dal settimo piano, sei morto per Coronavirus. C’è poi da considerare che chi muore, sono signori anziani sopra gli 85 anni, con 3 o 4 cause precedenti". Spostandosi poi nuovamente sul campo, Capponi rilegge la stagione "Siamo stati in testa praticamente per tutto il campionato. Il Grosseto è da due partite che è primo. Nessuno ha mai detto, che il pullman della mia squadra è stato aggredito e dunque è stata una partita emotivamente falsata". Ed infine lancia la sua proposta per terminare i campionati "Le prime due di ogni girone potrebbero andare in Serie C, oppure si potrebbe fare un quarto girone con le promosse dalla D. Mi piace vincere sul campo, che si disputino almeno i playoff per le prime quattro squadre ed i playout per le ultime quattro. C’è tutto il tempo per farlo" Ma non a luglio "I compensi in Serie D arrivano fino al 31 maggio. Nessuna delle società ha la possibilità di stipendiare per altri due mesi i giocatori".
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