L’INTERVISTA

Anagni, confermato Mancone: "Grazie della fiducia"

Le parole del tecnico biancorosso che guiderà per il secondo anno consecutivo il club laziale

Professore si ma di professione, per quest’anno molto impegnativo, allenatore.Davide Mancone, insegnante di francese e spagnolo presso le scuole superiori ha diretto il Città di Anagni nel girone G del campionato nazionale dilettanti. "Per me -racconta Mancone- è stato il debutto assoluto come mister in serie D: avevo allenato per tre stagioni di fila in Eccellenza. Le differenze tra i due campionati sono sostanziali: la D è una sorta di campionato professionistico”. In effetti tra doppie sedute, ritiri, lunghe trasferte da vivere col treno, la nave o addirittura l’aereo, la vecchia quarta serie è una competizione di grande prestigio.“Ho trovato -narra il tecnico del Città di Anagni- grande predisposizione al sacrificio, abnegazione e senso di responsabilità da parte dei giocatori. È un’aspetto che mi piace sottolineare perché la passione che i giocatori  riversano sul campo tutti i giorni, è ammirevole. Tanta professionalità, andrebbe preservata per lo meno con uno strumento previdenziale che nel tempo riconosca agli atleti gli sforzi profusi a livello, appunto puramente lavorativo. Naturalmente c’è già una forma di contratto in D, credo che i club vadano ulteriormente sostenuti dagli organi preposti perché i costi per mantenere in salute un club sono notevoli e se va migliorato il sistema calcio in generale, non si può andare a gravare sulle casse già sollecitate delle società”.Mancone ha appeso gli scarpini al chiodo a 31 anni, allena da 10 ed ha fatto molta esperienza in settori giovanili professionistici, compresa un’avventura in Spagna. "Adoro il calcio latino americano - confessa il noto docente fresco di patentino Uefa A conseguito a Coverciano - ho studiato molto la sua filosofia. Mi piace leggere un po’ tutto, 3 o 4 libri a settimana passano totalmente sotto i miei occhi. Neruda, Sepulveda, Garcia Marquez sono gli autori che preferisco. In generale, la letteratura sudamericana è tutta affascinante, per lo meno per me”. Il Città di Anagni quest’anno ha dispensato un calcio propositivo, dinamico, avvincente.“Ci abbiamo provato -analizza Mancone- il nostro obiettivo era la salvezza, con le big del girone abbiamo sempre espresso un buon calcio, siamo stati meno brillanti con le squadre del nostro target ma per noi non è facile fare la partita con profitto contro team che prediligono un atteggiamento tattico più attendista; nel complesso non ci siamo mai snaturati e questa peculiarità ad onor del vero, mi rende orgoglioso dei miei ragazzi". Sulla carta confermato dalla proprietà, Davide Mancone ha un pensiero finale per il suo club e per i giovani in generale. "Ringrazio il Città di Anagni per la fiducia estesa anche al prossimo anno. Aspettiamo comunque l’evolversi di tutta la faccenda relativa alla pandemia poi affronteremo la ripartenza con grande entusiasmo. Ai giovani dico che il cellulare nevrotizza mentre un buon libro oltre che ad arricchirci culturamente, calma. Ai miei giocatori dico sempre di leggere perché il calcio si gioca prima con la testa, poi coi piedi".

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.