l'intervista

Antonio Ferrara: "Entusiasta di Rimini, vogliamo centrare la Serie C"

Gabriele Tossio

Rimini emana sapore di vacanza ma anche già di festa, se vogliamo ''azzardare'', visto l'andamento del team di Marco Gaburro (allenatore più giovane nei professionisti in Italia nel 2001) nel girone D del massimo campionato dilettantistico.  Nel club romagnolo milita un calciatore molto conosciuto, non solo nel Lazio: Antonio Ferrara. L'ex stella del Nuova Florida è in Emilia Romagna, veste l'importante, oltre che stilisticamente molto bella, maglia a scacchi biancorossa ed è anche grazie alle sue ottime prestazioni che, il Rimini domina il suo raggruppamento. ''Sono davvero entusiasta per questa avventura che sto vivendo con grande trasporto nell'affascinante riviera romagnola. La nostra stagione è avviata verso un traguardo prestigioso: le premesse per centrarlo, sono state create tutte''. Nello scacchiere tattico del noto tecnico Gaburro, Ferrara è la pedina che rinvigorisce ulteriormente un tridente offensivo molto prolifico. ''Ho la fortuna di alternarmi in attacco con calciatori di primissimo livello per la categoria. Non sono più un ragazzino ma nel calcio, come nella vita, c'è sempre da imparare. Il mio obiettivo è arricchire le mie qualità tecniche, migliorare tatticamente e mentalmente: sono sicuro che qua, al Rimini, la mia crescita complessiva è in atto''. Del resto non capita tutti i giorni di giocare in una squadra allenata ad esempio nel '78 da Helenio Herrera, un club che, ha visto sbocciare mostri sacri del calcio come Arrigo Sacchi per non parlare delle nove partecipazioni complessive in serie B: memorabile quella nel 2006 quando il Rimini giunse quinto, pareggiando al Romeo Neri per 1-1 con la Juventus di Didier Deschamps, al debutto stagionale: goal di Ricchiuti al 74’. ''Devo veramente ammettere che l'organizzazione, la tradizione, la positività che si respira ogni giorno all'interno di questa società, rappresenta un qualcosa di unico e raro, per una categoria come la serie D. Fare il calciatore a Rimini è una fortuna che comunque credo di aver meritato''. Ferrara del resto, ha giocato prevalentemente in C, in piazze come Cremona: coi grigiorossi per tre anni, poi Pro Piacenza, Sambenedettese, Arazchena, Flaminia e come accennato Nuova Florida. ''Le mie esperienze le ho fatte ma sono giovane ed è giusto così. Mi auguro di poter vincere questo campionato col Rimini per scrivere un pezzo della lunga e gloriosa storia biancorossa ed unirla così alla mia: sarebbe splendido, veramente''. Splendida, eccome, è la stessa città di Rimini. Un capoluogo importante che si estende addirittura per 15 chilometri nella costa dell'alto Adriatico. Fu inaugurato nel 1843, a Rimini, il primo stabilimento balneare d'Italia. ''E' una città veramente piena di vita e di attrazioni. Si vive bene qui, gli abitanti del posto sono cordiali e disponibili è chiaro che Roma mi manca: soprattutto pesa la lontananza dalla fidanzata ma ho fatto questa scelta anche insieme a lei, ponderando pro e contro: quando si è giovani i sacrifici sono fondamentali per costruire un possibile buon futuro''. Dove ora vive temporaneamente Antonio Ferrara sono transitati suoi antenati più che importanti; Rimini è una città tipicamente romana nello stile, nelle piazze (dei Tre Martiri), e nei monumenti che la caratterizzano, come l'Arco di Augusto e il Ponte Tiberio: la storia in questo scorcio di Romagna, ispira veramente, i romani.. ''Sento un buon feeling con la gente del posto. Sono a mio agio in tutto, non potrei chiedere di meglio insomma alla mia carriera professionale attualmente: si Roma a Rimini è presente in molti luoghi caratteristici che ne definiscono la bellezza e la tipicità". Il regista cinematografico, e che regista, Federico Fellini, ha tributato spesso nelle sue opere il luogo che gli ha dato i Natali: Rimini, appunto. Se il genio Fellini dovesse scrivere una scenografia, un tratteggio, esprimere un feedback sulla corazzata di Gaburro come sarebbe, in conclusione, secondo Antonio Ferrara? ''Direi che dovrebbe esaltare la grandissima qualità d'insieme che ha tutto il gruppo, staff, dirigenza e proprietà compresi. Il professionismo è nel DNA di questo club non c'è dubbio: chiaramente va conquistato attraverso un lavoro capillare, quotidiano: un lavoro di squadra umile che ci deve caratterizzare fino a quando tutto ciò che desideriamo, non sarà compiuto''.

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