l'intervista
Lorenzo Angeli, dalla Tor Tre Teste al Prato: la scalata non è ancora finita
Dalla Tor Tre Teste al Prato, passando per Frosinone (3 anni) prima di vincere la serie D con la maglia del Monterosi (promozione storica in Lega Pro per i viterbesi) a soli 20 anni. La carriera di Lorenzo Angeli, difensore classe 2000 di Roma, ha già un solco ben tracciato. "Non è la prima volta che lascio gli affetti -racconta il talento ex rossoblù- per il calcio. Sono giovane ma ho già militato per un triennio tra le fila del Frosinone con cui ho disputato due campionati Primavera che, per un giocatore, costituiscono un buon viatico verso l’inserimento nelle prime squadre".
Angeli ha fatto tesoro degli insegnamenti ricevuti in maglia giallo blu poi, si è stato notato per le sue notevoli qualità, sino a permettersi il lusso di vivere il primo anno in un club di serie D da trionfatore. "Credo capiti raramente di vincere un campionato coi grandi, al primo tentativo. L’esperienza a Monterosi mi ha permesso di acquisire molta più consapevolezza nei mezzi di cui dispongo: ciò mi consente di vivere, con una certa disinvoltura, l’avventura in una società molto prestigiosa nel panorama calcistico nazionale come il Prato".
La compagine diretta da Giancarlo Favarin è in ripresa nel girone D del massimo campionato dilettantistico nazionale. Angeli è uno dei più giovani del gruppo bianco azzurro ma, nonostante il ruolo, il segno riesce a lasciarlo anche alla voce marcatori, nel tabellino. "Ho realizzato 3 reti nelle ultime 9 gare disputate. Se devo descrivermi posso dire di avere una buona forza fisica che mi permette di colpire bene di testa, mi piace essenzialmente costruire l’azione palla a terra con geometrie pulite, non disdegno affatto il contatto fisico durante le partite".
Quello toscano è un gruppo composto da molti giovani: peculiarità che piace parecchio a Lorenzo. "Siamo una rosa molto affiatata sia dentro che fuori dal campo. Coi compagni di squadra la frequentazione è costante: pranziamo e ceniamo spesso quasi tutti insieme. A Prato poi si vive divinamente: il centro della città è affascinante e al contempo piacevole poiché rilassante. Naturalmente Firenze, essendo a soli 10 minuti d’auto è una meta che frequento in maniera assidua: scontato dire che è una città meravigliosa sopratutto perché caratterizzata da una notevole, quasi infinita, presenza di opere rinascimentali"
Lorenzo della Toscana e di Prato ama anche la gente. "Sì perché il toscano è in fondo come noi romani: scherza e ride frequentemente: ha sempre la battuta pronta".
La nostalgia di casa c’è ma.. "Gli affetti mancano ma essendo la qualità della vita altissima qua, riesco a trascorrere gran parte delle giornate in sintonia ed in pace con me stesso".
Un fattore non da poco: Angeli punta al massimo rendimento personale possibile col club biancazzurro: l’obiettivo calcistico resta fare il professionista e guadagnarsi da vivere col calcio. "È quello che desidero con grande motivazione. Ho soli 22 anni e tanto da migliorare ma sto raccogliendo soddisfazioni ed ho buone sensazioni in riferimento al futuro: Fondamentale in questa fase della mia carriera è mantenere la concentrazione altissima e non tralasciare nulla al caso: la mentalità deve essere sempre quella giusta: sono un tipo che sportivamente non si accontenta mai, pretendo sempre molto da me stesso".
Romano e dunque.. "Romanista con un calciatore, un’icona impressa nella testa, possibilmente da emulare, del calcio non solo della mia città ma credo anche in Europa e nel mondo come Daniele De Rossi: lui è il mio modello calcistico ma un altro nome vorrei farlo: Sergio Ramos. Con le dovute proporzioni mi rivedo, in fatto di caratteristiche, nel campione spagnolo".
Riferimenti da pura battaglia sportiva per Lorenzo che, nella vita privata, è un “guerriero” che predilige assaporare sensazioni “pacifiche”. "Faccio cose semplici. Allenamenti in campo e in palestra, consultazioni di testi scolastici: studio economia all’Università. Oltre ai doveri, naturalmente i piaceri; PlayStation e infinite partite a carte coi miei compagni di squadra: gente talmente genuina che rimarrà nel mio cuore per sempre".
Lo scrittore e drammaturgo irlandese George Bernard Shaw affermava: 'La vita non è trovare te stesso, la vita è creare te stesso' Una frase che sembra calzare a pennello per questo calciatore molto giovane ma già molto ben avviato verso traguardi densi di successo.