La ricerca della propria identità. La tempesta è tornata in casa Tivoli

La tempesta è di nuovo qui. Nel suo modo peggiore, nelle sue forme a tratti preoccupanti. Se l'ombrello messo a parare i fulmini sembrava potersi allargare ancor di più, la realtà poi ha sbattutto addosso tutto la sua potenza in casa Tivoli. Mettere nell'archivio certi malumori non serve a risolverli, sono necessarie spesso soluzioni pratiche, che al momento appaiono troppo lievi. La truppa dell'Olindo Galli è senza ombra di dubbio una squadra di valore all'interno del gruppo F, ma bisogna stare attenti a non farsi troppo risucchiare dalla classifica, altrimenti il paesaggio può esser indesiderato, a tratti spaventosso. Il nuovo corso Pascucci si portava dietro delle incognite da risolvere, e comunque va detto come il tecnico forse fosse riuscito a dare una tregua generale agli eventi, riportando un minimo di tranquillità. I suoi hanno passato il turno in Coppa, battuto l'Aquila, per poi perdere all'ultimo secondo contro la corazzata Campobasso. Sembrava un bel percorso da intraprendere, una strada che prima o poi si sarebbe illuminata definitivamente. Ed invece non è stato così. La manita calata dalla Vigor Senigallia davanti al pubblico tiburtino senza dubbio ha fatto emergere le vecchie difficoltà per gli amaranto blu, ora forse spaesati ma chiamati al contempo ad offire il riscatto. Cinque gol non si dimenticano facilmente, magari però ci si può provare in un turno dove l'avversario sarà l'Atletico Ascoli. I marchigiani nella loro tana vorrano far punti per continuare a mettere benzina nel serbatoio, magari superando proprio Traditi e compagni. L'impegno sarà molto più decisivo del previsto, perchè il vento adesso soffia forte.