I predestinati si riconoscono: Giuseppe Falilò è l'astro nascente del Mazzucchi

La meraviglia che si palesa davanti ai nostri occhi a volte non è descrivibile, perché certi paesaggi meritano di essere goduti appieno, senza l’aggiunta di un potenziale commento. La bellezza dell’attimo spesso fa la differenza, poco conta il livello di quello che si sta trattando, dato che certe dinamiche ti impressionano in maniera totale. Di certo qui non siamo sui massimi sistemi, ma su un campo da calcio, che comunque – citando Arrigo Sacchi – rimane la cosa più importante delle cose meno importanti. Di determinati gesti ce se ne ricorda sempre, che siano delle rovesciate o dei colpi tacco volanti. La mente umana viene letteralmente attratta, senza che ci si possa staccare, perché una giocata fa da calamita al cervello. Il discorso è diverso invece quando una presentazione buca il velo, e ti entra dentro totalmente. Non la si nota subito, magari dopo qualche minuto, facendo attenzione al giro palla, ai movimenti tra le linee, ai duelli vinti, dominando costantemente le sfide con gli avversari.

Al Mazzucchi si inizia a ballare. Samuele Vianni sta sbocciando in casa NF Ardea

Il classe 2001 per ora ha offerto prestazioni di grande livello, avendo messo il suo nome a referto in diverse gare importanti

Quando un’intera tribuna parla di te, bisbiglia, cerca di capire come ti chiami, chi sei, come hai fatto a raggiungere questo livello, allora la strada è quella corretta. Chissà in quanti lo avranno pensato al Le Muracciole, teatro della sfida tra Boreale e Nuova Florida, in cui i biancorossi hanno manifestato la loro superiorità, imponendo un secco tris che fa aumentare i dubbi dalle parti biancoviola. Ogni reparto ha convinto, a partire da un centrocampo in versione extra lusso. Miola ha fatto perfettamente da collante, mentre Barba ha mostrato a chiunque la sua classe, disegnando lungo la trequarti. A stupire tutti però ci ha pensato un immenso Giuseppe Falilò, motore costantemente accesso della truppa ospite, giocando una gara da veterano, lui che sarebbe un under e dimostrando la pasta dei giocatori eccelsi.

Il futuro attende con ansia

La luce non si è mai spenta, perché lui dal campo non è mai uscito, guidando i suoi in ogni istante. Senza alzare la voce, o mostrando eccesiva foga, semplicemente giocando a calcio in maniera meravigliosa. L’ex Tivoli ha spadroneggiato in mezzo al terreno di Aranova, smistando svariati pallone, ma soprattutto facendo sempre la scelta giusta. Dando gas alle sue accelerate quando serviva, servendo al contempo respiro ad una manovra che nella prima mezz’ora ha creato enormi grattacapi ai biancoviola. Tutto orchestrato dai suoi piedi, e non solo ci mancherebbe, ma la palma di MVP non poteva che andare proprio al classe 2003. Un uragano silenziosissimo a parole, ma determinante nello scacchiere di Aiello, rivelandosi già leader di un gruppo dai punti fermi molto definiti. Prestazioni del genere ti fanno capire la pasta di un potenziale “crack” del calcio laziale, che adesso non ha intenzione di fermarsi. I predestinati si riconoscono, come abbiamo detto più volte per Francesco Corriere, portiere proprio della Boreale che domenica ha provato comunque a tener la barra dritta. Adesso bisogna compiere l’ultimo passo della propria crescita, quello dell’affermazione.

I predestinati si riconoscono. Il volo magico di Francesco Corriere

Sarà necessario che Falilò sfoggi una continuità tale da sbocciare definitivamente, magari sognando lidi ancor più ambiziosi, che portano al professionismo. Non bisogna fantasticare comunque, nonostante la pasta per esplodere ci sia tutta. Intanto il centrocampista continua ad illuminare la via, divorandosi il campo palla al piede, compiendo sempre la scelta giusta, quella del grande giocatore, perché l’astro nascente della Nuova Florida può diventare una delle stelle più luminose dell’intero firmamento.